Cgil, Cisl e Uil di Modena confermano il giudizio negativo sugli aumenti delle addizionali Irpef che molti comuni della nostra provincia hanno già annunciato per certi, spesso in spregio al confronto con i Sindacati.


Il comune di Modena, Sassuolo e molti comuni del distretto ceramico, Vignola e la quasi totalità dei Comuni dell’Unione Terre dei Castelli (eccetto Castelnuovo), Carpi e Soliera, Mirandola e Finale Emilia, Castelfranco, Pavullo e altri comuni della montagna come Guiglia, Marano, Zocca e Montese, hanno infatti già deciso di ritoccare l’addizionale Irpef con aumenti sino allo 0,6%.
Un aumento della tassazione locale che rischia di vanificare gli effetti redistribuitivi della Finanziaria e che per assenza di progressività si abbatte più pesantemente sui redditi medi e medio-bassi da lavoro dipendente e sulle pensioni.

Cgil, Cisl e Uil dicono NO a questi aumenti e si preparano a iniziative di mobilitazione nel mese di gennaio, con presidi davanti alle sedi comunali
!!!
Per Cgil, Cisl e Uil resta prioritaria l’invarianza della pressione fiscale e tariffaria per i cittadini, e chiedono ai Sindaci di utilizzare maggiormente la leva fiscale verso altri redditi (patrimoni, rendite
finanziarie, redditività delle imprese) e dare un’impostazione più chiaramente progressiva ed equa del sistema dei tributi locali.

Ai Comuni si chiede un confronto vero (e non solo dichiarato nei protocolli) sul bilancio 2007 in un’ottica di mandato, ovvero sull’intero triennio 2007-09, tenendo conto delle ulteriori nuovi entrate previste dalla Finanziaria nel triennio: istituzione del fondo per i piccoli comuni,
compartecipazione dinamica all’Irpef dal 2007, aumento dell’attuale gettito Irpef per il passaggio dal sistema delle deduzioni a quello delle
detrazioni, maggiori entrate dalla Regione per il fondo per la non autosufficienza, aggiornamento degli estimi catastali in vista del trasferimento della gestione del catasto, lotta all’evasione fiscale,
risorse messe a disposizione delle fondazioni bancarie nell’ambito dei progetti comunali.

Anche sul versante della spesa è necessaria (e possibile) una revisione, puntando sulla riorganizzazione delle macchine comunali (con attenzione particolare alla stabilizzazione e valorizzazione professionale del personale) e attraverso l’abbassamento dei costi istituzionali e della politica, accorpando e riducendo enti e consigli di amministrazione. E puntando soprattutto all’attivazione delle Unioni comunali, dando vita a reali gestioni associate dei servizi sociali e amministrativi. Non ultimo, intervenendo anche su consulenze esterne e sponsorizzazioni.

Insomma Cgil, Cisl e Uil chiedono una vera e propria ristrutturazione dei bilanci per condividere le priorità di intervento per uno sviluppo di
qualità e di sostegno al reddito delle fasce sociali più deboli, per estendere e qualificare la rete di welfare locale, per aiutare le famiglie.
I primi giorni di gennaio 2007, con la ripresa delle attività dopo le vacanze natalizie, Cgil, Cisl e Uil presenteranno agli amministratori locali un documento alternativo con le loro proposte su welfare e qualità dello sviluppo, rivendicando su questi temi l’avvio del confronto vero sul triennio 2007-2009.