Reggio riflette sul suo patrimonio monumentale. Un patrimonio che, seppure in gran parte obliterato dalle trasformazioni urbanistiche dell’ultimo secolo e mezzo, è tuttora leggibile nei suoi lineamenti essenziali e conserva segmenti significativi del tracciato originario: le mura urbiche, che hanno contrassegnato il suo skyline sino alla fine del XIX secolo.

A dire il vero, in anni recenti e recentissimi non sono mancati studi sulle mura della città, dei quali si è tenuto conto, promuovendo al contempo nuove ricerche che hanno portato all’acquisizione di dati nuovi di notevole interesse.

I chiostri di San Domenico ospiteranno dal 10 febbraio al 18 marzo 2007 una mostra intitolata La cerchia scomparsa. Reggio e le sue mura. La mostra che i Musei Civici, la Biblioteca Panizzi, l’Archivio di Stato di Reggio, in collaborazione con l’Assessorato Città storica, hanno voluto costruire si è avvalsa di importanti consulenze scientifiche – Sauro Gelichi dell’Università di Venezia, Andrea Gamberini dell’Università di Milano, Gino Badini dell’Archivio di Stato, Walter Baricchi e Marco Bianchini dell’Università di Parma, con il coordinamento del personale scientifico dei Musei Civici – e ha potuto contare sulla disponibilità anche dell’Archivio di Stato di Modena e della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna.

Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni con taglio cronologico, privilegiando uno schema narrativo che favorisca la lettura da parte del pubblico delle scuole: 1. Prima delle mura: la città romana; 2. La prima cerchia: età tardo antica e alto medievale; 3. Hoc opus factum est: età comunale e principesca ; 4. Munire per difendere: le mura estensi ; 5. Opera degna d’Alarico: la demolizione delle mura.

Le opere esposte sono un centinaio, cui vanno aggiunte le riproduzioni fotografiche di documenti non trasportabili. La preferenza è stata data a quelle tracce materiali che fossero in grado di evocare il senso delle antiche mura: ad esempio, il cippo romano con la dedica al dio Terminus, protettore del limite occidentale di Regium Lepidi; o la figura di San Prospero, protettore di Reggio, solitamente rappresentato con la città fra le mani; o le epigrafi medievali delle porte urbiche, che testimoniano della crescita dell’istituzione Comune che procedeva di pari passo con la crescita della città; o le chiavi in ferro delle porte stesse… L’esposizione si configura non soltanto quale una proposta di lettura di carattere urbanistico-architettonico, ma anche del rapporto fra la città e la sua forma di governo.

Affiancano la mostra iniziative di promozione, che si rivolgono sia al pubblico delle scuole che a tutti gli interessati: si tratta di laboratori didattici sull’evoluzione della forma urbis, ma anche visite guidate alla mostra e ai tratti superstiti di mura tuttora riconoscibili lungo i viali di circonvallazione.
Info: Musei Civici – Via Spallanzani, 1 – Tel. 0522 456477 – Museie-mail.