Si è tenuta oggi a Bologna la prima riunione dell’anno del Comitato Locale UniCredit di Bologna-Imola-Ferrara, in occasione del quale UniCredit Banca ha reso noti i risultati del suo Terzo Rapporto sulle Piccole Imprese per l’area bolognese.

In seguito alla riunione del Comitato, Aristide Canosani, Presidente di UniCredit Banca, Giovanna Furlanetto, Presidente del Comitato locale UniCredit, Luciano Bovini, Direttore Pianificazione e Responsabile Ufficio Studi di UniCredit Banca, e Stefano Rossetti, Direttore Regionale Emilia Est – Romagna hanno presentato alla stampa i contenuti del Rapporto per la provincia di Bologna.

Dalla prima parte del Rapporto, che misura l’indice di fiducia* delle piccole imprese, emerge una eccezionale crescita nell’ottimismo delle aziende bolognesi: l’indice di fiducia è, infatti, cresciuto di 11 punti rispetto al 2005, passando da 86 a 97 e si è confermato decisamente superiore rispetto al dato complessivo emiliano-romagnolo (91) e a quello nazionale (88). Ciò significa che i piccoli imprenditori di Bologna sono molto più fiduciosi della media regionale e nazionale.

Anche andando a esaminare le singole voci che compongono l’indice di fiducia a Bologna, emerge la forte crescita dell’ottimismo dell’imprenditoria bolognese. Si è assistito a una crescita record della fiducia dei piccoli imprenditori nei confronti dei fattori congiunturali, in particolare della situazione del settore (cresciuta addirittura di 26 punti in un anno, da 72 a 98), dell’economia generale (cresciuta di ben 22 punti in un anno, da 46 a 68). Questi dati testimoniano come rispetto allo scorso anno, ma in particolare rispetto al 2004, gli imprenditori stanno vivendo con maggior consapevolezza l’uscita dalla fase di stagnazione che andava avanti dal 2000. Ma c’è forte ottimismo anche rispetto all’andamento dei ricavi (passato da 88 a 99) e rispetto ai tempi di incasso (passati da 81 a 88, in crescita di 11 punti).
Gli imprenditori bolognesi sono ottimisti anche in relazione alle leve gestite dall’imprenditore stesso, ovvero la voglia di effettuare nuovi investimenti (stabile a 114) e di creare nuova occupazione (+2 punti, da 99 a 101).

L’imprenditore bolognese, insomma, si mostra molto più dinamico e ottimista rispetto alla media italiana e regionale.
A Bologna la crescita della fiducia è da attribuire interamente al miglioramento dei giudizi sui fattori congiunturali in particolare economia (+22) e settore (+26): l’evoluzione dell’attività produttiva bolognese ha consolidato nel I trimestre 2006 i tassi positivi già visti a inizio anno, e nel secondo trimestre del 2006 si mostra migliore del previsto.

Il settore manifatturiero bolognese ha ripreso a crescere a ritmi sostenuti nel secondo trimestre e, a differenza di quello che abbiamo visto per l’economia italiana, nel caso bolognese l’evoluzione dell’economia risulta principalmente sospinta dall’aumento delle esportazioni che, soprattutto in alcuni comparti, appare decisamente elevato.
La ripresa della crescita economica dell’economia bolognese si riflette dunque su una migliore percezione dell’andamento dei ricavi (+11) e dei tempi di incasso (+7).

Non crescono di molto i giudizi espressi sull’andamento degli investimenti e dell’occupazione ma bisogna osservare che questi indici si collocavano su valori decisamente più positivi (114 e 101) e più elevati rispetto alla media nazionale, restando le componenti più elevate, a conferma che l’impegno a rafforzare la competitività dell’azienda rimane l’obiettivo primario dei piccoli imprenditori bolognesi nell’attuale contesto economico.

La ricerca contiene anche un focus sui Confidi, elemento fondamentale di congiunzione tra le banche e le piccole imprese. Proprio per la loro natura di enti a forte vocazione territoriale, i Confidi possono giocare il ruolo di protagonisti nella ripresa economica delle piccole imprese.
A Bologna emergono due dati molto interessanti: gli imprenditori sono più informati dell’esistenza dei confidi rispetto alla media italiana (il 40,7% rispetto al 39,4%) e il numero di quelli che li conoscono e utilizzano è più elevato (l’80% contro il 76,5%). Grazie ai finanziamenti ottenuti tramite i Confidi le piccole imprese bolognesi investono soprattutto in innovazione dei processi lavorativi e produttivi (41,4%) e nuovi prodotti (27,6%). Questo dimostra che l’operato dei Confidi nella provincia di Bologna viene considerato uno strumento valido ed efficace da una percentuale elevatissima di imprenditori. In altre parole, è il segnale di un livello di qualità del servizio offerto più alto della media nazionale. Ai Confidi bolognesi va anche un primato significativo in termini di ammontare complessivo delle garanzie rilasciate, che per ciascun confidi è pari a circa tre volte tanto (45milioni di euro) rispetto al dato italiano (quasi 16 milioni di euro).