Qualsiasi costo di ricarica applicato agli utenti della telefonia mobile dopo il 5 marzo sarà considerato illegale e, come tale, denunciato dinanzi le competenti autorità. Così il Codacons dichiara guerra a quelle compagnie telefoniche che, in base alle prime indiscrezioni, vorrebbero continuare a far pagare ai vecchi clienti il balzello cancellato dal Ministro Bersani.


“Chiediamo all’ Autorità per le comunicazioni di verificare i nuovi piani tariffari degli operatori telefonici per accertare se al loro interno si celino aumenti a discapito degli utenti – afferma Carlo Rienzi, Presidente Codacons – Le compagnie che decideranno di fare le “furbe”, scaricando sui consumatori i minori introiti derivanti dal taglio ai costi di ricarica, o quelle che continueranno a imporre tale balzello, dovranno essere pesantemente sanzionate”.

Per il Codacons inoltre i gestori telefonici devono restituire agli utenti le somme incassate per i costi di ricarica, relativamente al periodo che va dall’entrata in vigore del Decreto Bersani (2 febbraio) al 5 marzo, in quanto tale tassa si considera vietata dal momento di entrata in vigore dei provvedimenti del Ministro per lo Sviluppo.
“Siamo pronti a presentare migliaia di cause di rimborso dinanzi ai Giudici di Pace – conclude Carlo Rienzi – per far valere i diritti dei consumatori di fronte allo strapotere e all’arroganza sfacciata delle compagnie telefoniche”.