Marzo 2007 freddo? Assolutamente no! Secondo i meteorologi dell’Osservatorio Geofisico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia il mese scorso s’inserisce nella Top 10 dei più caldi dal 1860. Migliorata la situazione pluviometrica.

Ebbene, affermano Salvatore Quattrocchi e Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio emilia “questa volta la «mezza stagione» è iniziata in agosto 2006, con temperature sotto la norma, è proseguita come caldo autunno fino a novembre, quindi anomalo inverno (dai tratti autunnali e primaverili) in dicembre e gennaio, e come primavera da febbraio a marzo: 8 mesi di «mezza stagione»!

E siccome le considerazioni si fanno su dati ufficiali, e non su impressioni ricavate tra la gente, diciamo che marzo 2007 non solo non è stato freddo, ma è stato tra i mesi di marzo più caldi del secolo!”


Andando a ripescare i dati di temperatura – che per
l’Osservatorio Geofisico Universitario di Modena hanno origine nel 1860
– si trova che per marzo in quasi centocinquanta anni solo 7 volte si è
assistito e temperature medie più calde di quella del 2007, 4 delle quali
piuttosto recenti (vedi tabella):

11.4°C

di temperatura media per questo marzo, quando l’intera serie storica vede una media di
8.7°C. Alcuni mesi di aprile (1991 e 1980, solo per citare i più
recenti) sono stati poi più freddi di questo mese di marzo.

Analizzando più nel dettaglio l’andamento delle temperature nel mese notiamo che già dai primi giorni continua la precoce primavera iniziata a fine febbraio, quando il termometro si assestò su valori tipici di inizio aprile! Fino al 18 marzo, infatti, abbiamo registrato temperature medie di circa 5.5°C oltre la media.


“Il giorno 19 è arrivata la svolta – spiegano i meteorologi dell’Osservatorio Geofisico dell’Università di Modena e Reggio Emilia – svolta che, invano attesa durante l’inverno, è giunta proprio allo scadere della stagione. L’aria fredda inizialmente di origine groenlandese, tuttavia, altro non ha fatto che riportare le temperature a valori normali per il mese. Fortunatamente questa perturbazione ha spianato la strada a successive perturbazioni, che hanno portato le tanto sospirate piogge in pianura e le tanto attese nevicate sui rilievi. In questo modo marzo, almeno dal punto di vista pluviometrico, ha recuperato il deficit dei primi 19 giorni del mese, chiudendo con precipitazioni superiori al normale: 72 mm contro i 54 mm che il clima assegna alla nostra città. Queste piogge, tuttavia, non sono ancora sufficienti ad annullare il deficit annuo di precipitazione anche se, grazie anche alle piogge di inizio aprile, esso è molto ridimensionato”.



In conclusione – affermano i meteorologi – “continua la tendenza a mesi con temperature ben al di sopra della media del periodo, esattamente in linea con gli scenari, per nulla ottimistici, proposti dai modelli matematici: un riscaldamento globale già in atto e ormai inarrestabile (ma che almeno lo si può rallentare) conseguente all’impatto antropico sul clima.”


Uno sguardo al futuro imminente, ovvero alle prossime vacanze pasquali ci ridona un po’ di, effimero, ottimismo: “Come annunciato ormai da tempo nei nostri bollettini l’anticiclone “Peggy” ci proteggerà dalle perturbazioni atlantiche regalandoci cieli sereni, con qualche nube pomeridiana per il giorno di Pasqua; nubi che, comunque, non dovrebbero rovinare la festa”.