E’ aperta al pubblico sia il giorno di Pasqua sia lunedì 9 aprile la mostra “I sapori dell’arte”, rassegna di opere dell’Ottocento e Novecento modenese sul tema della gastronomia allestita nella chiesa di San Paolo, in via Francesco Selmi a Modena.

Realizzata dalla Provincia con la collaborazione del Centro Studi Muratori, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dei quattro consorzi di tutela dei prodotti di eccellenza modenesi – lambruschi doc, aceto balsamico tradizionale, prosciutto di Modena e parmigiano reggiano – la mostra resterà aperta fino al 20 maggio, tutti i giorni dalle 10 alle 19, con ingresso gratuito.

Dal lavoro agricolo ai frutti della terra, dalla mani sapienti delle “rezdore” ai mercati e le osterie, sono illustrati e rappresentati attraverso una ricca selezione di dipinti, incisioni e sculture alcuni fra i temi principali della tradizione alimentare modenese. Sono esposte opere di alcuni tra maggiori artisti attivi tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, come Narciso Malatesta, Gaetano Bellei, Eugenio Zampighi, Filippo Reggiani, Eugenio De Giacomi, Giuseppe Graziosi, Evaristo Cappelli, Casimiro Jodi, Ubaldo Magnavacca, Tino Pelloni e altri.

Sono previste visite guidate per gruppi e scolaresche (prenotabili ai numeri 059-209440/209557) oltre ad eventi e conferenze che, partendo dai soggetti raffigurati nelle opere, propongono momenti di approfondimento sui temi della gastronomia modenese. Il prossimo appuntamento è in calendario il 14 aprile alle 18: lo storico dell’arte Luca Silingardi terrà una conferenza su “La tavola di corte e dell’aristocrazia estense. Consuetudini, luoghi, allestimenti”.

La mostra è corredata da catalogo (in vendita al costo di 15 euro) e da un kit di cartoline che riproducono dipinti abbinati a ricette e testimonianze tratte dalla ricerca “Storie di terra e di rezdore”, promossa dalla Provincia e realizzata da Slow Food. Un filmato che riassume le oltre 160 interviste a testimoni delle tradizioni gastronomiche del territorio viene proiettato all’interno della mostra.