Nel 2006 sono stati prodotti 47,1 milioni di ettolitri di vino, circa l’1,5% in meno rispetto all’anno precedente. A darne notizia è stato l’Istat fornendo i dati definitivi sulla vendemmia. Circa il 42,2% della produzione è stata ottenuta nelle aziende del Nord (19,9 milioni di ettolitri), una quota simile alle regioni del Sud, mentre quelle del Centro si sono fermate a quota 7,4 milioni di ettolitri (16% del totale).


“La flessione produttiva – ha spiegato l’Unione italiana vini (Uiv), commentando i dati sul sito “focuswine.it” -, è comunque inferiore a quella registrata nel 2005 (-5,4%) e riflette a livello di macroarea andamenti differenziati, con il Mezzogiorno in calo del 5,4% e le regioni centrali che, in controtendenza rispetto al dato generale, hanno incrementato la produzione del 2,2%. Bilancio positivo, nonostante i ribassi segnalati in alcune regioni di peso, anche per il Nord, che nel complesso ha riportato un aumento vendemmiale dell’1,3%”.

Guardando più da vicino alle principali regioni vitivinicole, in testa si è confermata la Puglia, nonostante il forte calo produttivo sperimentato nel 2006 (-11,8%), con un totale di 7,11 milioni di ettolitri di vino. Buona anche la prestazione del Veneto (circa 7,1 milioni di ettolitri di vino, + 2,4% sul 2005).
Al terzo posto si è collocata l’Emilia Romagna che ha raggiunto i 6,2 milioni di ettolitri. La produzione della Sicilia è scesa del 3,3% arrivando a 5,56 milioni di ettolitri.
“Tra le regioni meridionali – ha spiegato l’Uiv – l’unica in controtendenza è la Campania, con un risultato vendemmiale in crescita del 10,6%, mentre arretrano dell’8% la Sardegna e di oltre il 10% la Calabria”.

Per quanto riguarda le aree del Nord, oltre al Veneto sono aumentate anche le produzioni del Piemonte (+5,7% per 3,2 milioni di ettolitri) e dell Trentino Alto Adige (+9,7%). “Il peggior risultato – ha spiegato l’Uiv – è andato invece al Friuli Venezia Giulia, che in un anno è arretrato del 12,2%. Un dato negativo affiancato dai segni meno di Lombardia e Liguria, in calo rispettivamente dell’1,7 e del 7,7%”.
Per quanto riguarda le regioni del Centro, a veder crescere i livelli produttivi sono state Umbria e Toscana (rispettivamente +10,5 e +7,2%); in forte diminuzione, invece, Marche (-10% circa).