Prosegue la positiva marcia di Foncer, il fondo pensione complementare del settore piastrelle e materiali refrattari. In aumento al 31 marzo scorso il numero degli iscritti, oggi superiori al 30% dell’intero universo di riferimento, i rendimenti – nei primi tre mesi dell’anno 2007 pari a 0,5% netto – e della massa amministrata, ora superiore ai 82 milioni di euro.


Le novità introdotte dalla Legge 298/2006 che ha anticipato al 1° gennaio 2007 l’entrata in vigore del Decreto legislativo n. 252/2005, hanno incoraggiato e rafforzato le adesioni al Fondo di categoria, Foncer: nei soli primi 10 giorni di aprile si sono registrate 200 nuove iscrizioni. Molti sono gli iscritti che hanno manifestato la scelta di destinare la quota residua di TFR maturando al Fondo pensione Foncer, al quale già derivano al 31.12.2006.


Gli iscritti, al 31.03.2007 sono pari a 10.370, hanno superato la soglia del 30% del bacino di utenza. Tra questi il 62% sono lavoratori, mentre il 38 % sono lavoratrici: in termini anagrafici, il 65% ha un’età inferiore ai 45 anni, un dato particolarmente confortante dal momento che proprio i giovani rappresentano la categoria che maggiormente subirà gli effetti delle riforme previdenziali.
E’ opportuno ricordare che con il recente rinnovo contrattuale, il versamento del contributo una tantum riconosciuto per il periodo di vacanza contrattuale può essere destinato a Foncer, così come lo stesso CCNL ha previsto un innalzamento dell’aliquota a carico dell’azienda dello 0,20 a partire dal 01.01.2008, senza analogo versamento in capo al lavoratore.


Il Patrimonio destinato agli investimenti ha raggiunto al 31.03.2007 la cifra di 82,7 milioni di euro con un incremento di 4 milioni di euro rispetto il patrimonio al 31.12.2006. Fortunatamente la crisi delle Borse asiatiche non ha pregiudicato la gestione di Foncer, tanto più che il valore della quota è aumentato: la variazione al 31.03.2007 rispetto ad inizio d’anno è pari a 0,5% netto. Valore particolarmente positivo se si pensa che per nel medesimo periodo la rivalutazione del TFR, per coloro che non hanno aderito al fondo, si è fermata poco più del 0,48%, al lordo di una eventuale tassazione fiscale.


In termini complessivo, rispetto alla data iniziale del 28 febbraio 2001, la quota di 10 euro si è rivalutata del 35,59 %. Si tratta di un dato di assoluto rilievo nel panorama italiano della previdenza complementare, ottenuto senza eccessivi rischi ed effettuata con politiche d’investimento particolarmente oculate e contraddistinte da criteri prudenziali opportunamente individuati dal Consiglio di Amministrazione.