“Una giornata importante per Modena, che gioca un ruolo rilevante nella nascita di due colossi bancari di assoluto rilievo a livello italiano ed europeo”. Il presidente della Provincia Emilio Sabattini esprime “soddisfazione e apprezzamento” per gli accordi che hanno portato alla nascita del colosso Unicredit-Capitalia e all’aggregazione tra Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Popolare di Milano.

“Queste operazioni, che proiettano il nostro territorio tra i protagonisti del panorama economico internazionale, devono essere – sottolinea Sabattini – uno stimolo anche per le istituzioni e il mondo economico modenese a mettere in campo politiche che guardino sempre più alla dimensione europea e al mercato globale”.

Del “matrimonio” tra Bper e Bmi, il presidente della Provincia apprezza “il modello federativo che salvaguarda l’autonomia e il rapporto con i territori, fondamentale per accompagnare lo sviluppo del nostro sistema imprenditoriale, e il legame più stretto tra Modena e la capitale finanziaria del Paese. Sono convinto che questa nuova aggregazione giocherà un ruolo importante nella competizione italiana ed europea, e auspico che le imprese, i consumatori e le famiglie possano trarne beneficio”. Ai nuovi vertici dell’istituto di credito, che Sabattini auspica di incontrare presto “per avere un quadro informativo più dettagliato sulla politica industriale”, il presidente formula «le congratulazioni per l’importante risultato acquisito e i migliori auguri di buon lavoro”.
Soddisfazione anche per l’altro “matrimonio”, quello tra Capitalia e Unicredit “grazie alla visione strategica della Fondazione Cassa di risparmio modenese e di Carimonte, di cui è azionista non secondario. Il coraggio di scommettere sul futuro e la voglia di giocare nuove sfide sono elementi molto importanti anche per il sistema-Modena”.

“Dopo l’accordo tra Bper e Bpm – spiega il senatore Barbolini – serve una nuova legge che aiuti la modernizzazione delle Popolari nella fedeltà alle radici”.
La fusione tra la modenese Banca Popolare dell’Emilia-Romagna e la Banca Popolare di Milano, decisa ieri dai rispettivi consigli d’amministrazione, è in linea con le dinamiche e le esigenze di un mondo del credito in rapida e sostanziale evoluzione, come testimoniano anche le fusioni Intesa-San Paolo e, recentemente, Unicredit-Capitalia.
È un bene che anche le banche popolari, espressione di un forte legame con il territorio e di valori quali la mutualità, siano partecipi di questa evoluzione, anche per avere la forza di mantenere vive al centro del mercato le peculiarità che le contraddistinguono.
Questa operazione, ci auguriamo, costituirà un’occasione inoltre per valorizzare il patrimonio di tutti i soci e si tradurrà in nuove opportunità per le nostre piccole e medie aziende. La nuova realtà, ne siamo certi, resterà infatti un volano importante per lo sviluppo del nostro sistema produttivo, cui potrà offrire nuove e più vantaggiose opportunità.
Personalmente mi impegnerò affinché la Commissione Finanza e tesoro, di cui faccio parte, licenzi nel minor tempo possibile la proposta di legge per la riforma delle banche popolari. Il testo normativo che ne uscirà dovrà – ritengo – essere capace di sostenere, insieme, il rafforzamento delle radici e dei valori e la modernizzazione di questa parte così importante del sistema creditizio.