Nella primavera 2007 sono proseguite le ricerche archeologiche iniziate nell’estate precedente in località il Poggio di Montegibbio (Sassuolo), dove sono emersi i resti di una villa urbano rustica di età romana caratterizzata da ben quattro fasi di occupazione comprese tra il I sec. a.C. ed il V-VI sec. d.C.

Lo scavo, condotto dalla Dott.ssa Francesca Guandalini, dottore di ricerca in Archeologia, sotto la direzione Scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna nelle persone del Soprintendente Prof. Luigi Malnati e dell’archeologo Dott. Donato Labate, ha fornito dati di eccezionale interesse storico ed archeologico.

I dati più interessanti sono riferibili alla prima fase dell’insediamento, databile al I secolo a.C. Infatti si sono rinvenuti i resti di una villa romana formata da ambienti lussuosi (pars urbana) ed ambienti di tipo rurale (pars rustica). In particolare il saggio di scavo ha messo in luce una stanza, probabilmente un cubiculum (stanza da letto), caratterizzata da un bellissimo pavimento in opus signinum. Si tratta di un pavimento caratterizzato da una decorazione molto simile ad un tappeto con caratteri geometrici; è infatti costituito da una base in cocciopesto su cui sono inserite tessere a mosaico bianche e nere organizzate in una cornice esterna decorata a meandri e svastiche, e da una parte interna decorata da file ortogonali di crocette formate da quattro tessere bianche e una tessera centrale nera, che creano l’effetto di un fiore.
L’eccezionalità del rinvenimento, per ora unico in una zona posta al limite del territorio montano modenese, è accentuata da un significativo evento catastrofico che ha causato la distruzione dell’abitato di prima fase. Il pavimento a mosaico ed i muri che lo perimetrano sono infatti colassati per circa un metro di profondità dal piano originario di posa. Tale evidenza è probabilmente riconducibile ad un terremoto, avvenuto nel I sec. d.C. e forse connesso all’attività esuberante della famosa salsa di Montegibbio a cui fa verosimilmente riferimento Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, in cui il famoso storico ed enciclopedista romano ricorda uno sconvolgimento di terre nel 91 a.C. nel territorio modenese.

Per la comprensione preliminare dei dati di scavo sono intervenuti professori di geologia e mineralogia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Maurizio Pellegrini, Gianfranco Gasperi, Stefano Lugli, Domenico Corradini, Ugo Bonazzi). Durante lo scavo, che oltre a resti architettonici significativi ha restituito interessantissimi reperti ceramici e metallici, sono state utilizzate tecniche sofisticatissime di rilievo, costituite da una scansione laser di altissima precisione, sponsorizzato e realizzato dalla ditta GEOGRA’ di Sermide (MN).

I primi dati emersi verranno resi pubblici nel corso di un’esposizione preliminare di reperti e di rilievi grafici e fotografici che sarà organizzata nel castello di Montegibbio nel prossimo mese di luglio.
La mostra inaugurerà sabato 7 luglio con una visita guidata alle ore 17 e sarà aperta tutti i fine settimana con il seguente orario: il sabato dalle ore 21 alle ore 23; la domenica dalle ore 16 alle ore 19.
All’interno della mostra sarà possibile visionare un filmato che mostrerà l’avanzamento degli scavi e i ritrovamenti.
Tra i promotori dello scavo e della mostra oltre al Comune di Sassuolo, hanno contribuito in particolare SAT, Manfredini & Schianchi, Balnea-Terme della Salvarola. Si segnala inoltre la grande partecipazione di tutti gli abitanti di Montegibbio interessati alla riscoperta delle proprie origini remote.
Lo scavo del Poggio è stato realizzato grazie alla partecipazione di un consistente numero di volontari costituiti da archeologi professionisti, studenti di liceo ed università, appassionati e abitanti di Montegibbio. Gli stessi mezzi meccanici per l’apertura iniziale dello scavo sono stati forniti gratuitamente.
In particolare si segnalano i nomi di Ivan Zaccarelli, Dott. Renaud Bernadet (restauratore), Giovanni Orlandi, Giovanni Toni, Alfredo Toni, Liliana Mazzoni, Carlo Giovanardi, Stefania Ottani, Angela Ottani, Dott.ssa Elisa Casinieri (archeologa), Dott.ssa Francesca Crotti, Allia Zatari, Dott.ssa Alessia Pelillo (archeologa), Dott. Francesco Benassi (archeologo), Rino Affranti, Donatella Toni, Selena Sala.