Tre lavoratori su dieci hanno scelto i fondi pensione, gli altri lasceranno il proprio Tfr in azienda. A tre giorni dalla scadenza del tempo a disposizione per decidere se mantenere in azienda il trattamento di fine rapporto o conferirlo a forme di previdenza complementare o integrativa, una verifica di Confesercenti Modena su una base di oltre cinquemila dipendenti, consente di fare il punto sulla scelta che i modenesi stanno facendo in merito al futuro della propria pensione, a seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare che disciplina appunto la destinazione del Tfr ai fondi pensione complementari.

Ad oggi, solo il 28% dei lavoratori ha effettuato in modo esplicito una scelta: il 25% ha preferito mantenere in azienda il Tfr, mentre il rimanente 3% ha optato per i fondi pensione (tra questi il 92% ha scelto i cosiddetti ‘fondi chiusi’, mentre nel rimanente 8% dei casi le preferenze sono equamente suddivise tra i ‘fondi aperti’ legati ad istituti di credito e quelli che fanno capo ad assicurazioni). Più di sette lavoratori su dieci (72%), invece, non si è ancora pronunciato malgrado la scadenza ormai immediata.



L’associazione ricorda che se entro il termine del 30 giugno 2007 o i sei mesi dalla data di assunzione, se avvenuta dopo il 31 dicembre 2006, il lavoratore non consegna all’impresa l’apposito modulo si realizza un’adesione automatica ai fondi pensione tramite il meccanismo del tacito conferimento del TFR (silenzio assenso).