Oggi alle 18,30 si inaugura al Museo della Bilancia e all’Oratorio San Rocco di Campogalliano (Modena) la mostra “Pesa sulle cose la luce” con opere di Emilio Anselmi Mitia e fotografie di Alessandro Fornili. La mostra è il coronamento di una amicizia che dura dal 1960, quando per divertimento i due si dilettavano a fotografare e documentare i loro viaggi in bicicletta.


Due identità, Anselmi e Fornili, che nel percorso espositivo si integrano e si completano in un rimando continuo e speculare dove luce e ombra mediano un dinamismo interiore che coinvolge tutti nella storia che ci raccontano.
La mostra è anche ricerca di una realtà che non è, di uno spazio e di un tempo dove tra ombra e luce tutto si colora e si scolora. La luce “pesa” su tutto ciò che ci circonda e gioca al richiamo di un dettaglio tra i dettagli.

Evocate dalla magia di un’atmosfera silente, ma dai tocchi precisi, scorrono le immagini di Fornili, fili sospesi di una memoria che non è quella di ieri pur sedimentando antiche archeologie di segni, respiri d’aria, di ombra e di luce. Le fotografie sfogliano ad ogni passo una fisionomia particolare, documenti e architetture che disegnano corrispondenze ed accordi cromatici, tracce spirituali di un progetto creativo che respira la sensazione tattile delle forme e subito le trasforma in visioni vaghe e impalpabili. Fotografie che sono frammenti di un vissuto che gioca sul doppio senso e trae energia dall’equilibrio che modifica lo spazio, ad uso e consumo dell’autore, tra ricerca estetica e rapporto utopico con l’oggetto.
Altre sono le visioni che si sprigionano dalle sculture di Anselmi che materializzano figure primitive – totem guerrieri, ruote, animali – imprevedibili “all’occhio, alla luce, allo stato d’animo, specchio e concentrazione dell’universo”. Un itinerario essenziale, quello dell’artista, per cui lo scenario creativo è captare segnali da una natura parzialmente occultata dentro di noi, una natura che sotto le sue mani riconquista forma, materia e diventa segno espressivo.
Emilio Anselmi usa le cose senza nessuna idea di forma, se non quella che gli viene suggerita dalle caratteristiche stesse dei materiali. Allora, ci troviamo di fronte ad una scultura il cui codice è nel suo sviluppo, nella sua metamorfosi, nell’offrirsi come un’immagine della molteplicità che usa ciò che non si vede ma esiste, estrae elementi dal loro contesto per creare un nuovo oggetto dotato di vita indipendente. Suo il grande totem alto 2 metri che verrà collocato a Campogalliano in Piazza Castello dove la luce visualizza la narrazione dello scultore, mettendo in equilibrio i diversi elementi della struttura e producendo sensazioni diverse in rapporto ai giochi di pieni e di vuoti plasmati dai riflessi.

“Sono molto lieto di ospitare a Campogalliano la mostra Pesa sulle cose la luce – dice Alberto Tassi, assessore alla Cultura – anche perché di questo progetto espositivo mi piace un’altra cosa: due realtà importanti del territorio, il Museo della Bilancia ed il Centro della Cultura, hanno operato insieme suddividendo in più spazi – il museo, l’Oratorio San Rocco e Piazza Castello – l’evento a cui mi auguro che il pubblico voglia dare con la sua presenza un respiro extraterritoriale”.