Una rocca che domina la Pianura Padana, controllando la principale via di comunicazione con la Toscana e un ribelle feudatario della famiglia dei Montegarullo dalla personalità ancora oscura: questo lo spirito della mostra che si terrà nelle sale del castello di Roccapelago dal 1 luglio al 31 agosto.


Il ricordo di Obizzo tra gli appellativi di uomo fidato e geniale condottiero ostile agli Este e di infido soggetto, ribelle e avvezzo a congiure e tradimenti aleggia ancora tra le sale della Rocca. Tra stemmi, costumi medievali, armi, mazze, scuri, spade e corazze riprodotte sui modelli originali da un abile artigiano fiorentino, si rivivono gli antichi splendori della casa dei Montegarullo nella pittoresca ambientazione di Roccapelago.
Dopo i diversi lavori di restauro eseguiti a partire dal 1925, per recuperare la rocca incendiata e distrutta nel XIV secolo, in tempi più recenti sono state recuperate tre antiche sale. Il maniero a partire dal Seicento ospita chiesa e canonica di Roccapelago, dominando il territorio col suo possente campanile, eretto nel 1765 a spese della popolazione.
La Comunità montana del Frignano e il Comune di Pievepelago, su iniziativa dell’Associazione Volontaria Pro Rocca che opera per la tutela, lo studio e la valorizzazione di questi luoghi, inaugurano domenica 1 luglio la mostra dedicata alla figura del rampollo di casa Montegarullo: “uomo imprevedibile nell’operare, sempre pronto a buttarsi dietro le spalle ogni senso di comune pudore”, come lo descrive uno degli Estensi.

Un monumentale ciborio in legno, una preziosa croce astile del ‘200, dipinti della scuola bolognese e 28 quadri in ordine cronologico per ripercorrere gli eventi accaduti a Pievepelago nell’ultimo decennio del XIV secolo, tra fotografie delle illustrazioni originali, il testo della cronica del Sercambi (storico lucchese 1348- 1424) e i disegni a tratto di penna di Salvatore Bongi, curati e raccolti dai ricercatori Paolo Mucci e Aurellio Mordini. Una balestra con arco in acciaio, fusto in faggio e leva di caricamento, simile a quelle dell’assalto di Roccapelago, una tela di Bertusio, allievo dei Caracci, che ritrae la Madonna del Rosario e Santi e un “San Rocco e San Pellegrino” del fananese Ascanio Magnanini sono le testimonianze più rilevanti della mostra su Obizzo.

Tra leggende medievali, armi, dipinti e abiti rivive Obizzo, condottiero e politico dal misterioso passato e con lui risuonano le sue gesta, l’eco delle sue battaglie, la distruzione ad opera di Niccolò III d’Este e la rinascita del borgo.

“Sulle orme di Obizzo di Montegarullo” dal 1 luglio-31 agosto a Roccapelago – Via della Chiesa – Tel. 0536.71278. Orari: mattino 10-12, pomeriggio 16-18 dal lunedì al sabato su prenotazione.
Ingresso:gratuito. Progettazione e Realizzazione: Associazione Volontaria Pro Rocca.
Informazioni: IAT del Cimone- Punto informativo di Pievepelago Tel. 0536-71304 – e-mail.