Nonostante possibili recuperi del last minute, gli agriturismi italiani chiuderanno la stagione estiva
con una riduzione del reddito del 6%. E’ quanto prevede Agriturist, associazione per l’agriturismo di Confagricoltura, in base alle prenotazioni di luglio e della prima parte di agosto.


“Il fatturato del settore – dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist -è cresciuto del 2% rispetto all’anno scorso, ma l’offerta è aumentata del 5% e i costi di gestione almeno del 3%. I conti sono presto fatti: ogni azienda dovrà
rinunciare, in media, al 6% del proprio reddito”.

Alla fine saranno 1.850.000 – di cui 650 mila stranieri – i turisti che avranno scelto un agriturismo italiano. I pasti servisti saranno 17,2 milioni per un giro d’affari complessivo, fra alloggio e ristorazione, di circa 700 milioni di euro. I prezzi “vista la tendenza al ribasso della domanda di vacanze, non hanno registrato variazioni significative”.

A luglio è nettamente in testa nelle preferenze degli
appassionati di vacanze in fattoria, in base delle visite ricevute dal sito internet di Agriturist la Toscana (in particolare le province di Grosseto, Siena e
Firenze); seguono a distanza Sicilia (dove la provincia più richiesta è Trapani), la Lombardia e la Sardegna. Altre province in ascesa sono Perugia, La Spezia e Salerno.


Agriturist ha anche confrontato i dati del 2007 con quelli del 2006: mentre sono confermate le prime tre posizioni per Toscana, Sicilia e Lombardia, fanno un passo indietro Lazio e Puglia mentre avanzano Sardegna ed Emilia Romagna. Fra le prime sei province più richieste, progressi per La Spezia e Salerno che scavalcano Palermo e Lucca.