“Gli aumenti del prezzo del pane registrati dal Servizio Statistico del Comune – e quelli che si attendono a settembre – non devono purtroppo stupire. Del resto, gran parte dei panifici modenesi da quattro anni non modificano i listini, e quelli che ad oggi lo hanno fatto si sono mossi ben al di sotto del tasso di inflazione”.


“Per il prossimo futuro è facile prevedere, quindi, una crescita dei prezzi del pane, aumento peraltro determinato esclusivamente dai maggiori costi, in particolare per ciò che riguarda le materia prime. Anzi, “la” materia prima, il grano, che dopo anni di sostanziale stabilità nelle ultime settimane ha fatto segnare aumenti del 20% (aumenti a loro volta superiori del 40% rispetto ad un anno fa) e che potrebbe ulteriormente crescere in futuro”.

Così Andrea Vecchi, presidente del gruppo panificatori Cna (che associa circa 70 panifici dell’intera provincia), commenta le notizie dell’aumento del prezzo del pane.

Cna ha, inoltre, interpellato alcuni tra i propri associati, per cercare di stimare questi aumenti del pane – per alcuni previsto a settembre, per altri a gennaio 2008 – che si prevede tra il 2 % ed il 5%, quindi ben al di sotto della crescita dei prezzi delle materie prime.
E non solo del grano, perché nel conto della spesa dei fornai occorre metterci ad esempio il gas, l’energia elettrica, gli affitti dei locali, e via dicendo.

In ogni caso, oltre ad indagare sulle ragioni degli aumenti e sulla legittimità di questi ultimi, Cna preferisce puntualizzare come questa categoria, che ha già dato prova della propria disponibilità a tutelare i consumatori accettando ed anzi promuovendo la liberalizzazione del settore, ancora una volta stia dimostrando trasparenza e serietà contenendo gli aumenti che già da alcune settimane – se si limita l’analisi al grano, da ben più tempo se la si allarga alle altre materie prime – hanno inciso sui costi aziendali.