Un museo per celebrare il Maggio, un mese magico per la cultura popolare, da sempre simbolo, con il ritorno della bella stagione, della fertilità e della rinascita della terra. È un progetto che Riolunato ha avviato per valorizzare la propria identità culturale, tradizionalmente molto legata alle celebrazioni popolari.


Il museo aprirà i battenti sabato 18 agosto alle ore 17 presso l’ex Convento delle Suore Domenicane in via Parigini,3. Saranno esposti i costumi, le fotografie e le documentazioni che testimoniano l’evoluzione dei festeggiamenti dedicati al Maggio attraverso i secoli, dagli antichi riti agrari propiziatori fino ai giorni nostri. Particolarmente interessanti i “rispetti”: sonetti composti, di anno in anno, per la famiglia dell’amata e cantati in occasione delle celebrazioni.

Si inizia alle 17 nel cortile dell’ex Convento delle Suore Domenicane con il saluto del sindaco. A seguire il dibattito con gli esperti: Gian Paolo Borghi parlerà della “Tradizione dei Maggi negli studi di Venceslao Santi”, Nunzia Manicardi approfondirà il tema della “Manfrina di Riolunato nella tradizione dei balli saltati emiliani”, Fabio Bonvicini presenterà il museo, sottolineandone la funzione di spazio aperto e vitale in cui sviluppare diverse esperienze e attività. Al momento accademico seguirà una breve rappresentazione simbolica della Festa del Maggio, celebrata ogni tre anni, l’ultima edizione tre mesi fa: i ragazzi, come stabilito dalla tradizione, si recheranno a gruppi dalle ragazze amate dichiarando i propri sentimenti con il canto e la musica di mandolini, violini e chitarre.
Alla rappresentazione, seguirà il taglio del nastro e la visita guidata al museo, al termine il rinfresco. Alle 21 in piazza Don Antonio Battilani si esibiranno in concerto il Pivari Trio e la Compagnia del Maggio di Frassinoro, con la performance “Siam venuti a cantar il maggio”, che celebrerà l’inaugurazione del museo e le tradizioni del paese di Riolunato.

Il museo esporrà le documentazioni relative ai tre filoni della tradizione del Maggio: il Maggio lirico profano (maggio delle ragazze), il Maggio lirico sacro (maggio delle anime purganti) e il Maggio drammatico, che nel tempo hanno trovato felice espressione nelle celebrazioni del capoluogo e delle frazioni. I primi due vengono ancora oggi rappresentati mentre l’ultima rievocazione del maggio drammatico risale agli anni ’60. L’inaugurazione del museo rappresenta il punto d’arrivo di un intenso lavoro di raccolta e ricerca all’interno della comunità ma anche il punto di partenza di un sistema aperto di scambio con l’esterno: la mostra si arricchirà costantemente collezionando le tracce dell’evoluzione, negli anni, dei contenuti, dei motivi e degli stili e raccogliendo le esperienze e i suggerimenti dei visitatori.
Il museo è stato realizzato dall’Amministrazione Comunale grazie al contributo del Gal Antico Frignano–Appennino reggiano, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e del Parco del Frignano.