I grandi occhi brillanti di Svanitella, i baffi dell’omino Bialetti e il sombrero di Miguel, una smorfia di Tata, il motorino di Gigino pestifero, il cilindro di Cantastella: a cinquant’anni dalla nascita del Carosello e a 44 anni dall’unica mostra dedicata alle sue opere, rivivono al Foro Boario di Modena tutti i personaggi della matita di Paul Campani.

Modenese, classe 1923 e scomparso nel 1991, Campani fu l’assoluto maestro dei disegni animati italiani e anche un grande disegnatore di fumetti. La sua matita animò gli albi dell’Intrepido agli inizi degli anni Quaranta e qualche anno più tardi la sua fantasia diede vita ad una serie di eroi a fumetti che conquistarono l’immenso mercato dell’editoria argentina. Ma per milioni di italiani Paul Campani è legato al magico tubo catodico dal quale emergeva il tratto inconfondibile e morbido dei suoi personaggi di Carosello.

Un salottino anni Sessanta stile boom economico e il tavolino di un bar dove fermarsi qualche minuto per sorseggiare qualcosa in grado di contrastare “il logorio della vita moderna”. In comune fra questi due ambienti lo schermo di un televisore che irradia immagini di Carosello. Sarà questa l’atmosfera che rivivranno i visitatori della mostra “Paul Campani, dai fumetti ai cartoon di Carosello”, promossa dall’ Associazione culturale Paul Campani, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e la collaborazione del Comune di Modena. Oltre 400 tavole originali su tutta la sua attività, dalle prime caricature giovanili (anche l’omino con baffi è una sorta di caricatura del Cavalier Alfonso Bialetti) ai fumetti argentini, dalla genesi dei personaggi di carosello fino ai gadget ed all’oggettistica del merchandising pubblicitario d’epoca. E ancora proiezioni di spot per il cinema, i primi fumetti in tv, i cortometraggi d’animazione non pubblicitari che sono stati in questi ultimi anni oggetto di studio per il loro valore artistico e culturale.