L’indagine annuale sull’abusivismo commerciale promossa da Confesercenti Emilia Romagna presso le proprie associazioni territoriali, anche per la stagione turistica 2007 ha rilevato una presenza massiccia di venditori abusivi, quantificata in circa 2.800 unità (di cui quasi il 70% con postazione fissa e il rimanente 30% itinerante) sulla costa emiliano romagnola, fatta eccezione le zone di Cesenatico e Riccione dove il fenomeno è pressoché assente.

Si tratta degli stessi dati dell’anno scorso e rappresentano il consolidamento del fenomeno che sta diventando un fatto strutturale nonostante l’intensificarsi dei controlli da parte di tutte le Forze di Polizia, anche con interventi importanti sulla rete a monte.
Il giro d’affari complessivo delle vendite abusive e della contraffazione delle merci, è stimato attorno ai 75.000.000 di euro nelle zone della costa solo nel periodo della stagione estiva, con un incasso medio giornaliero che va dai 250 ai 500 euro per ogni abusivo.

Si tratta di una attività illecita che è diventata un vero proprio bussinnes e non certo da considerare folkloristica e marginale, visto che articoli come scarpe, borse e abiti di marchi famosi ma contraffatti sono posti in vendita anche a 120 euro cadauno o attraverso cataloghi.
E’ sempre più evidente quindi la rete organizzativa e logistica che sta dietro a questa attività illecita e il suo collegamento con il sistema della criminalità organizzata che non esita a mettere in commercio anche prodotti e servizi pericolosi per la salute, come testimoniano i recenti fatti di cronaca.

In questi ultimi anni Confesercenti Emilia Romagna ha denunciato a più riprese la pericolosità dell’abusivismo commerciale e il rischio del suo radicamento e anche ora ribadisce più che mai la necessità di intensificare la lotta all’abusivismo commerciale senza alcuna tolleranza.
Confesercenti ha rilevato (come testimonia la stessa limitata ma positiva esperienza di Cervia e Ravenna) che per combattere il fenomeno e ottenere risultati è necessario il presidio costante della spiaggia fin dall’inizio della stagione, da organizzare attraverso il coordinamento di tutte le Forze di Polizia e tra le diverse realtà territoriali interessate.

E’ importante altresì proseguire le azioni di controllo a monte di questa attività abusiva, quindi anche sulla rete organizzativa e logistica.
Vanno quindi applicate integralmente le norme vigenti per quanto riguarda il sequestro e la distruzione della merce abusiva e inoltre sarebbe opportuno arrivare al sequestro dei mezzi e, nel caso di persone extracomunitarie, fino al ritiro del permesso di soggiorno.

In proposito Confesercenti Emilia Romagna auspica che il Governo vada avanti con decisione sugli ipotizzati provvedimenti sulla sicurezza e sulla lotta all’illegalità di cui devono essere parte integrante anche quelli contro l’abusivismo commerciale.
Confesercenti Emilia Romagna è fermamente convinta che se c’è la necessaria volontà politica di tutti i soggetti istituzionali e di controllo il fenomeno si possa debellare o ridurre drasticamente in breve tempo, ma oggi si riscontra una sproporzione enorme tra le forze di vigilanza impiegate e la dimensione del fenomeno.

“E’ il controllo quotidiano che conta – ribadisce Sergio Ferrari, Presidente regionale di Confesercenti – come dimostrano le realtà di Cesenatico e Riccione, dove il problema è sottocontrollo da alcuni anni perché c’è stato maggior presidio e prevenzione”.
E’ evidente che l’abusivismo commerciale per la sua pericolosità sociale ed economica va combattuto con maggiore forza, con il controllo continuativo e costante della spiaggia fin dall’inizio della stagione ripristinando la legalità – sostiene Stefano Bollettinari, Segretario regionale di Confesercenti – perché è davvero difficile pensare di protrarre oltre uno stato di fatto in cui un commerciante regolare con tre scontrini non emessi è soggetto alla chiusura dell’attività e invece chi opera abusivamente (e senza costi) continua a svolgere la sua attività convinto di cavarsela quasi sempre”.