“Sapere tutto è non sapere. Non sapere è sapere tutto”. Sul filo conduttore di questa riflessione prosegue fino a domenica 7 ottobre nella chiesa di San Paolo a Modena la mostra monografica dell’artista Ben Vautier che, in occasione del Festival Filosofia 2007, espone una ventina di tele sul tema del “sapere”. L’esposizione, promossa dalla Provincia di Modena, è visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. L’ingresso è libero.


Riflettendo sul rapporto dialettico aperto e attivo tra sapere e non sapere, e in particolare sul “sapere dell’ego” l’artista ha predisposto per la chiesa di San Paolo una quindicina di tele, di cui quattro grandi lavori di due metri per due che sono stati realizzati appositamente per l’esposizione. Nella sua opera Vautier tenta di dimostrare una contraddizione: l’atto creatore è prodotto dell’ego dell’artista, ma “per cambiare l’arte bisogna cambiare l’uomo, e per cambiare l’uomo bisogna cambiare, trasformare e perfino distruggere il proprio ego”.

Ben Vautier nasce nel 1935 a Napoli e si trasferisce a Nizza, dove continua a lavorare dopo aver vissuto in Turchia, Egitto e Svizzera. Nel 1954 apre un negozio di dischi usati che trasforma dopo pochi anni in un luogo d’incontro per persone che desiderano esporre e indagare oggetti nuovi.
Amico di Ives Klein, di Daniel Spoerri, di Arman, Boltanski, Le Clèzio, Buren, partecipa all’attività di Fluxus con Filliou, Brecht, Maciunas, La Monte Young.
La sua arte si interroga costantemente e la sua stessa citazione “tutto è arte e tutto è possibile in arte” conferma l’aderenza dell’artista a quella filosofia e a quella poetica che si identifica con l’equazione arte e vita, affermando che “l’arte deve procurare choc ed essere nuova”.