Quattordici divi ritratti in figurina, dalla misteriosa Greta Garbo all’idolo delle teen ager Riccardo Scamarcio. Il Museo della Figurina con questa iniziativa espositiva ha scelto di raccontare, con materiali originali e riproduzioni scenografiche, la storia del cinema ripercorsa attraverso una selezione dei 14 divi più rappresentati in figurina.


Che il mondo della celluloide e quelle delle figurine siano stati legati a doppio filo è la storia che ce lo spiega: il cinema in tutte le sue declinazioni, è uno dei soggetti preferiti dalle figurine sin da quando, fra il 1912 e il 1913, la Liebig dedicò una serie delle sue prestigiose figurine ai “Trucchi del cinematografo”. I curatori di quella collezione “smontarono” con disinvoltura alcuni effetti speciali del cinema degli esordi, soddisfacendo la curiosità del pubblico dei cinematografi. Ben presto gli elementi tecnici vengono soppiantati dai ben più “glamorous” ritratti delle stelle del cinema che con le loro personalità, fuori e dentro lo schermo, hanno appassionato generazioni di fan fino ad oggi. Il cinema si afferma nel mondo delle figurine attraverso i volti degli attori e soprattutto delle attrici, allontanando gli intenti didattici ed educativi. Il mezzo principale di diffusione delle immagini dei divi del cinema sono le cigarette-cards, una particolare tipologia di figurine emesse per lo più negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, utilizzate per rinforzare i pacchetti di sigarette. Dato che la stragrande maggioranza dei fumatori è di sesso maschile, sono soprattutto le attrici come Jean Harlow, Greta Garbo e Marlene Dietrich ad essere protagoniste dei queste card.

Attraversando l’Atlantico la passione per i divi del cinema non cambia e anche nella Germania nazista c’è una grande diffusione di figurine con le immagini dei divi della celluloide. Nel 1935 viene pubblicata una più ambiziosa “Storia del cinema” in due volumi che si ottiene con i buoni delle sigarette Altona-Garenfeld. Si tratta di edizioni molto raffinate con grandi immagini fotografiche, arricchite da approfondite didascalie, in cui insieme agli attori tedeschi sono ritratti i divi del cinema americano come Clark Gable e Gary Cooper.
Nel dopoguerra, in Italia, quando la figurina si affranca dagli altri prodotti e diviene un prodotto editoriale autonomo, il cinema aumenta la propria presenza sia con i film d’animazione per l’infanzia che con album sulle grandi produzioni americane. Restano comunque molto diffusi gli album sulle stelle del cinema e, ai divi di Hollywood, si affiancano quelli del cinema italiano ed europeo come Sofia Loren, Gina Lollobrigida e Brigitte Bardot.
Dagli anni Settanta l’attenzione degli editori si sposta, anche per ragioni legate a normative più rigide nella gestione dei diritti d’immagine, quasi esclusivamente sugli album dedicati a film di grande successo e sulle produzioni per la televisione. Ed è grazie all’enorme diffusione delle figurine, che si assiste alla nascita di veri e propri miti generazionali come il Kabir Bedi di “Sandokan” (uno dei più grandi successi nella storia dell’editoria in figurina) e Henry Winkler il Fonzie di “Happy days”.

Nel frattempo il pubblico a cui si rivolgono le raccolte di argomento cinematografico è cambiato e gli editori hanno ormai come target di riferimento i bambini e le teenager. I grandi film restano uno dei soggetti preferiti dai piccoli collezionisti che vengono fidelizzati attraverso la pubblicazione di album dedicati alle saghe come “Star Wars” di George Lucas, che ha lanciato nel firmamento delle star hollywoodiane Harrison Ford o “Harry Potter” alias Daniel Radclffe, diventato l’idolo delle teenager di tutto il mondo.
E come spesso accade, la pubblicazione di un album di figurine è un elemento determinante per consolidare la nascita di una nuova stella, come è accaduto a Leonardo Di Caprio che in seguito all’enorme successo di “Titanic” divenne soggetto di più di una raccolta monografica o del recentissimo caso del cult generazionale di “Ho voglia di te” che ha consacrato la fama di Riccardo Scamarcio.

La mostra realizzata dal Museo della Figurina con il Comune di Modena e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e con la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema di Torino, si propone di dare il via ad un percorso di ricerca sul rapporto tra figurine e cinema che nel 2008 culminerà con una grande mostra. “Stelle di carta – divi e divismo in figurina” che sarà aperta al pubblico a partire dal 26 ottobre, ospiterà quattordici sezioni, ognuna dedicata a un divo, dove saranno esposti album, figurine, memorabilia varie, articoli di giornali e riviste e altro materiale che racconta la storia del successo di queste star.