Inaugura domani, mercoledì 28 novembre, alle 17.30, nello spazio km 129 di piazza Prampolini 1/f s Reggio Emilia ‘Paesaggisti in erba: studenti di architettura ridisegnano a mano spazi residui a Reggio Emilia disponibili in cartolina’. La mostra, che sarà aperta fino a lunedì 10 dicembre, si inserisce nell’ambito della quarta edizione del Festival dell’architettura, appuntamento dedicato alla riflessione sulla città e sull’architettura che coinvolge le province di Reggio Emilia, Parma e Modena e prende avvio giovedì 29 novembre al teatro Cavallerizza di Reggio Emilia.

L’esposizione, che sarà aperta domani dall’assessore comunale all’Urbanistica Ugo Ferrari, dal direttore del Festival Carlo Quintelli e da Gian Maria Sforza, docente corso di Architettura del paesaggio del Politecnico di Milano, sede di Piacenza, propone immagini e percorsi di riflessione sugli ‘spazi residui’ del territorio reggiano, rivisti ed interpretati dagli studenti del corso di Architettura del paesaggio dell’ateneo milanese.

Ci sono spazi di cui nessuno si occupa per qualche ragione, che sfuggono all’attenzione dei più, o alla prospettiva di un possibile sfruttamento commerciale o di un loro uso indispensabile per qualcuno, o non rientrano in grandi progetti quasi sempre solo sulla carta, parte di un disegno strategico imperscrutabile. Ed anzi sulle carte sembrano non esistere, indefiniti, assenti: bordi, retri, incolti, angoli dimenticati. Piccoli ritagli di paesaggio di cui normalmente è difficile immaginare un destino che non sia quello dell’abbandono o di un degrado effetto dell’incuria, o anche solo della poca attenzione, o forse di un certo disinteresse, pur essendo a volte strategici per vari motivi.
Eppure è proprio questa costellazione di piccoli paesaggi quella che più potrebbe ridisegnare la nostra esperienza dei luoghi, perché a “macchia di leopardo”, potenzialmente in grado di rigenerarli, investendo il minimo di risorse, anche economiche.

Si è chiesto a questi studenti di ricostruire un’immagine di queste “sezioni” di paesaggio proprio a partire da questi piccoli spazi, intervenendo direttamente e a mano sulla copia elettrostatica di una fotografia. Forse più velocemente e efficacemente di altri mezzi, soprattutto informatici, queste visioni di giovanissimi architetti potrebbero indicare un destino migliore delle nostre città.

La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

La mostra è realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano, Facoltà Architettura ambientale. Sede di Piacenza. Corso di Architettura del paesaggio, integrazione al Laboratorio di progettazione architettonica e urbanistica II, a.a. 2007-2008. Prof. Gian Maria Sforza Fogliani, Prof. Chicca Franceschi. Collaborano al corso Francesco Bombardi, Alice Labadini, Cristina Maioli, Antonio Russo, Giovanni Trabacchi.