Un viaggio nella religiosità privata al tempo dei romani, attraverso le testimonianze archeologiche rinvenute in Emilia-Romagna. Lo propone ‘Immagini divine‘, una mostra di circa 180 pezzi, alcuni esposti per la prima volta, in programma al Museo Civico Archeologico di Castelfranco Emilia, da oggi al 17 febbraio 2008.


Dieci sezioni che spaziano dai culti domestici al rapporto tra politica e religione, dalle divinita’ di casa a quelle venute da lontano, in un percorso che passando anche per la magia e la superstizione approda all’affermazione, con il cristianesimo, di un unico Dio. Tra i tanti simboli, la statuetta di Ecate triforme e la falera di Giove Ammone (divinità straniere e diversissime tra loro) offrono un esempio dell’integrazione religiosa conseguente all’espansione dell’impero romano, mentre la testa di Ercole o l’Afrodite accovacciata indicano il grado di raffinatezza raggiunto anche nei piccoli oggetti domestici.

Le gemme magiche e gli amuleti fallici testimoniano un modo di vivere la religiosità che si affida anche a pratiche particolari, mentre le statuette dell’Ercole ebbro e dell’Orfeo che suona la cetra indicano l’aspirazione a una vita piacevole.
I tempietti della nave di Comacchio sono la testimonianza dei culti domestici. L’ultima sezione, dedicata al tramonto del paganesimo e all’avvento del monoteismo, mostra i nuovi soggetti che compaiono su ciondoli e lucerne: croci, colombe, pavoni.

L’esposizione è organizzata dal Museo di Castelfranco in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia-Romagna, le Universita’ di Bologna e Ferrara e l’istituto per i Beni artistici della Regione. Ingresso gratuito. Orari: sabato 16-18, domenica 10-12. Info: 059/959367.