Dalla preistoria all’età contemporanea. La lunghissima storia della comunità nonantolana e dei suoi protagonisti, gli eventi, le persone, le trasformazioni del territorio, è raccontata nel nuovo museo della città che oggi, sabato 22 dicembre, sarà inaugurato nella Torre dei Bolognesi, in occasione dei 700 anni dalla costruzione avvenuta nel 1307.

Nato tre anni fa, subito dopo la conclusione dei lavori di restauro che hanno reso nuovamente agibile la Torre, il progetto del Museo, voluto dal Comune di Nonantola, è stato realizzato con i contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, della Regione e della Provincia di Modena. L’obiettivo è valorizzare beni culturali, reperti archeologici, documenti, fotografie e oggetti molto diversi tra loro ma che raccontano un’unica storia. «Il museo di Nonantola è un nuovo e importante tassello che arricchisce il Sistema museale modenese – commenta l’assessore provinciale alla Cultura Beniamino Grandi – riportando a nuova vita un edificio carico di storia come la Torre dei bolognesi visitando la quale sarà possibile leggere e confrontarsi con l’identità di un territorio».

Collocato su quattro piani, il museo è organizzato in un peculiare racconto a ritroso che parte dall’età contemporanea e arriva alla preistoria fino al belvedere dell’ultimo piano che riassume tutto il percorso storico affrontato salendo. Al primo piano si trova il volto di Nonantola oggi, gli ottant’anni dal Fascismo all’industrializzazione. Al secondo piano, le radici del cambiamento con le trasformazioni dell’agricoltura avvenute nell’Ottocento. Al terzo piano il Monastero di San Silvestro e la magnifica comunità nonantolana dal 1700 al 1000 e infine, al quarto piano, il periodo dalla preistoria ai Romani, la Terramara di Redù, gli insediamenti dell’età del ferro e la centuriazione romana. Quest’ultimo allestimento è stato effettuato con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, i pezzi esposti sono infatti una selezione di quelli collocati nell’Antiquarium-Museo Archeologico, allestito in precedenza nella sala degli affreschi, dipinti che oggi sono tornati visibili nella loro interezza.

A piano terra una postazione multimediale permette una visita virtuale del museo nella sua totalità anche agli utenti diversamente abili che, per l’ovvia insormontabilità delle barriere architettoniche, hanno comunque l’opportunità di fruire del museo.