Sabato 29 dicembre, alle ore 16,30 nella Rocca dei Boiardo, verrà presentato il catalogo della mostra “Angelica e Baiardo nella Rocca di Scandiano”, opere pittoriche di Carlo Romiti, realizzata nell’ambito delle iniziative previste per l’apertura del PAB “Parco culturale dell’Ariosto e del Boiardo” voluto dalla Provincia di Reggio Emilia, con la Biennale del Paesaggio, in collaborazione con i Comuni di Reggio Emilia, Scandiano, Canossa ed Albinea.

Un Parco ideale e al contempo assai concreto per interconnettere i luoghi della provincia reggiana che vantano legami con la vita e l’opera dei due autori dell’Orlando innamorato e dell’Orlando furioso, riunendoli virtualmente in un unico ampio spazio mentale. Così che quel genius loci di cui ancora la fisicità dei luoghi è impregnata possa rianimarsi e trovare vigore.
“Angelica e Baiardo” sono i due poli, i due “fuochi” ispiratori della mostra, due nomi carichi di storia e suggestioni: Angelica è la donna amata e inseguita per antonomasia, che Boiardo prima (Orlando innamorato) e Ariosto poi (Orlando furioso) mettono come centro e “motore” delle loro opere che cantano “l’arme e gli amori” raccogliendo le storie dei più antichi cicli bretone e carolingio. Baiardo è invece il cavallo potente e fatato, destriero conteso dai cavalieri, simbolo di virilità e forza, ma anche – per il cavaliere di ieri e di oggi – di attrazione quasi erotica per il fascino che la cavalcata, il colore, le forme sanno suscitare.
Eros e potenza, sensualità e virilità vengono tradotte da Romiti in trenta grandi tele (2×3 metri di dimensione) che campeggiano nelle austere sale della Rocca dei Boiardo. La pittura di Romiti nasce da un’analisi quasi anatomica delle forme che si fa poi astratta, si traduce su tela in linee sinuose ma decise, in particolari scavati, quasi incisi con il colore, in figure sospese tra terra e cielo. Il colore che utilizza è “costruito” artigianalmente da Romiti stesso macinando le terre scelte nella campagna vicino a Volterra, le stesse zone di cui parla nel primo ‘400 Cennino Cennini nel celebre “Trattato sulla pittura”.

Una mostra per Boiardo – Carlo Romiti, classe 1953, artista che vive e lavora dalla nascita nelle campagne vicino a Certaldo (FI), dove dirige il Laboratorio teatrale L’Oranona, ha ideato “Angelica e Baiardo nella Rocca di Scandiano” come secondo appuntamento dell’omonima mostra allestita a marzo 2007 nel Palazzo Pretorio di Certaldo (FI), in occasione del convegno del “Centro europeo di studi sulla civiltà cavalleresca” diretto dal medievista Franco Cardini.
Opere e tecnica – Pittore, regista, grande esperto di cavalli, Carlo Romiti, classe 1953, parla così della sua arte: “La mia pittura parte da qui – spiega Romiti – inizio a dipingere col pensiero già mentre cerco le terre che serviranno per creare i colori. L’opera è una conseguenza del mio rapporto con l’ambiente che mi circonda, perchè tutto nasce dalla terra: la nostra storia, la civiltà, paesaggi e tramonti che guardiamo quando siamo innamorati; ma la terra è anche crudezza e potenza, una forza che dobbiamo conoscere perché se non la rispettiamo, come accade oggi, ci si rivolta contro. Pittura e Teatro sono i due strumenti che preferisco per raccontare il mondo che ci circonda, traendo ispirazione dai soggetti e dalle storie che fanno parte della nostra formazione culturale: da un lato la variopinta umanità dipinta da Boccaccio, che a Certaldo visse e che non potevamo non affrontare; dall’altro i cicli cavallereschi, i cui nomi e le cui storie sono diffuse oggi in tutta la cultura italiana ma le cui origini sono naturalmente in terra emiliana, un legame questo che mi porta oggi a Scandiano e del quale sono onorato”.

La mostra sarà aperta sino al 6 gennaio il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,00