Si è svolto questa mattina a palazzo Malvezzi l’incontro, promosso dall’assessorato al Bilancio della Provincia d Bologna, con gli istituti bancari, le associazioni di consumatori e rappresentanti dei Comuni, per affrontare il fenomeno del forte aumento dei tassi di interesse sui mutui e la pesante ricaduta sull’economia delle famiglie.


Hanno partecipato anche Nomisma, che ha fornito i dati sul mercato immobiliare, e Acer, l’Azienda di gestione del patrimonio immobiliare
pubblico che potrebbe avviare sul tema specifiche iniziative.
L’assessore provinciale al Bilancio, Aleardo Benuzzi ha spiegato che a questo primo incontro di carattere organizzativo ne dovrà seguire in tempi brevi un altro più ristretto e operativo. La proposta di Benuzzi è quella di costituire un tavolo di coordinamento con soggetti a vario titolo interessati, ad integrazione di quello già esistente delle banche. La sua finalità dovrebbe essere innanzitutto quella di comprendere la dimensione del fenomeno nel nostro territorio attraverso una ricerca oggettiva e non sulla base delle percezioni soggettive o di slogan.

Certamente – ha sottolineato Benuzzi – le condizioni economiche nel nostro territorio sono migliori che in altre parti del paese, in particolare per quanto riguarda la maggiore diffusione della casa di proprietà. Questo, di converso, rende più ampia la platea delle persone sulle quali agisce la dinamica negativa dei mutui a tasso variabile. In tale contesto, il contributo delle banche e dei Comuni si rivela significativo, soprattutto come esplorazione di quella zona “grigia” delle famiglie che hanno
contratto mutui a tasso variabile, sono in difficoltà a pagare le rate, ma non sono ancora insolventi.
Ad una prima fase di ricognizione dovrà seguire poi la ricerca degli strumenti a disposizione, in primis sul piano locale, da aggiungere alle opportunità previste a livello nazionale; tra queste l’applicazione del
decreto Bersani sulle liberalizzazioni e la portabilità dei mutui senza dover tornare, come è oggi, davanti al notaio per poter ricontrattare tassi e durata; lo stanziamento di 10 miliardi di euro previsti dalla Finanziaria per coprire spese sostenute dalle banche per quei mutuatari che si trovino costretti a sospendere fino ad un massimo di 18 mesi il pagamento delle rate del mutuo.
Benuzzi ha sottolineato come la proposta dalla Provincia sia un’esperienza pilota nel panorama italiano, e il suo successo potrebbe servire da
apripista ad iniziative analoghe in altre province d’Italia.