I soci lavoratori della cooperativa di facchinaggio Minerva che opera nello stabilimento INALCA di Castelvetro di Modena (Gruppo Cremonini) hanno promosso, nel pomeriggio di oggi, uno sciopero di otto ore. Nello sciopero sono coinvolti oltre 100 soci lavoratori.

Tale decisione spontanea è sorta in seguito alle indiscrezioni circolate in merito ad una drastica riduzione dei salari, operata dai dirigenti dalla cooperativa. Nei giorni scorsi, infatti, altri lavoratori, di altre cooperative, hanno verificato un taglio degli stipendi pari a circa il 10%. Stipendi tagliati con la dicitura “contenimento costi” riportato nella loro busta paga.
Non è noto per quanto tempo i salari saranno decurtati, sembrerebbe per alcuni anni, e nemmeno si conosce se ci sarà la restituzione di quanto trattenuto ai lavoratori.

La decuratazione degli stipendi ha interessato anche ad un’altra cooperativa presente sempre dentro lo stabilimento INALCA: la cooperativa REAL.


Minerva e Real appartengono al consorzio PowerLog le cui cooperative sono aderenti alla Lega delle Cooperative ed all’Unione delle Cooperative. Queste imprese cooperative impiegano manodopera, oltre che in INALCA, anche in importanti imprese alimentari modenesi, reggiane e mantovane.
Oltre a quanto trattenuto in busta paga, queste cooperative, non hanno erogato ai propri lavoratori gli aumenti contrattuali previsti dal proprio Contratto di Lavoro, non erogano regolarmente le tredicesime, quattordicesime ed altri istituti contrattuali, così come non vorrebbero retribuire l’una tantum di 1098 €, da erogare entro il 31/12/08.


La FLAI CGIL (sindacato alimentaristi) e la FILT CGIL (sindacato trasporti) di Modena e Reggio E. hanno già attivato assemblee con i soci lavoratori di queste imprese cooperative. I sindacati chiederanno, non solo alle cooperative, ma anche alla stessa INALCA, il riconoscimento di trattamenti dignitosi, l’applicazione corretta del contratto nazionale di lavoro che risponde alle mansioni effettivamente svolte e la restituzione di quanto trattenuto in busta paga.
Siamo dinnanzi ad un caso emblematico che vede, per la prima volta, non solo i dipendenti delle imprese committenti protestare contro gli appalti, ma anche i lavoratori appaltati prendere l’iniziativa per tutelare i propri diritti.
Il nostro distretto alimentare è di fronte ad un bivio, rispetto al quale, riteniamo che si debba scegliere la via del riconoscimento della dignità dei lavoratori, dei loro diritti e del loro salario. A maggior ragione lo chiediamo a cooperative che aderiscono alle due più importanti associazioni di categoria.