La Giunta provinciale ha approvato il piano formativo 2008 rivolto a giovani e adulti disoccupati e a chi non ha un lavoro stabile. Il piano – illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa allla quale erano presenti l’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari e il responsabile provinciale della programmazione Attività Formative Francesco Semeraro – comprende progetti di formazione di base, di formazione superiore e percorsi volti a contrastare la precarietà e a riqualificare lavoratori in mobilità o espulsi dal ciclo produttivo in seguito a crisi aziendali.

In totale sono 65 tra corsi di formazione professionale e tirocini formativi, rivolti a circa 800 allievi. Il consistente pacchetto formativo messo a punto dalla Provincia è finanziato con risorse comunitarie pari a 1.971.000,00 euro. Diverse quest’anno le novità in campo, tra cui la programmazione di corsi per dare maggior stabilità ai lavoratori precari, favorire l’emersione del lavoro nero e per aumentare le opportunità di rientro nel mercato del lavoro per le persone in mobilità o in cassa integrazione.

“Le politiche del lavoro e della formazione sono funzioni esclusive e catterizzanti dell’identità delle Province. Rispetto a ciò la Provincia di Reggio Emilia ha sempre messo in campo progetti, azioni, risorse umane e finanziarie per costruire un mercato del lavoro accessibile a tutti e capace di favorire l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese. Nella nostra provincia – ha affermato l’assessore Ferrari – l’occupazione è sempre più stabile, come dimostrano i dati diffusi dalle Camere di Commercio. Nel 2007 i contratti a tempo indeterminato sono saliti del 5,8% mentre sono scesi quelli a tempo determinato. Ciò grazie anche all’ottimizzazione delle risorse pubbliche destinate alla formazione professionale. La nostra Provincia infatti è anche quella che tra il 2000 e il 2007 ha emanato il maggior numero di avvisi pubblici rispetto a tutte le altre Province della regione Emilia-Romagna. Non c’è dubbio che tutto ciò favorisce anche la stabilizzazione lavorativa, anche se esistono situazioni di criticità che riguardano in particolare i precari, il lavoro nero e le situazioni di crisi aziendale con conseguente mobilità dei lavoratori o cassa integrazione. Prorio per queste categorie di persone sono previste attività specifiche, sia per favorire la stabilità del lavoro e l’emersione dal sommerso, sia per riqualificare lavoratori e lavoratrici espulsi dal ciclo produttivo o a rischio disoccupazione. I fabbisogni formativi sono stati individuati anche tramite l’Osservatorio Anteverto dove sono direttamente coinvolti i Centri per l’impiego, le forze sociali, i Comuni e gli Enti di formazione. Quest’anno inoltre – sottolinea l’assessore – una quota dei fondi a disposizione (120.000 euro) è riservata agli assegni di frequenza, che rappresentano un sostegno al reddito per chi il reddito non ce l’ha o è troppo basso. Perchè la formazione dev’essere un’opportunità concreta per tutti.” Per informazioni sui corsi – alcuni dei quali partono proprio in questi giorni – ci si può rivolgere ai Centri per l’impiego o agli Enti di formazione.

Formazione di base (iniziale): 32 corsi e tirocini per 336 allievi
I corsi sono rivolti a disoccupati giovani e adulti, con titoli di studio deboli, privi di esperienza o con competenze generiche e poco spendibili per un mercato del lavoro che richiede invece qualifiche e specializzazioni. Tra i destinatari iscritti ai Centri per l’impiego anche disoccupati over 45, di lunga durata, stranieri, persone svantaggiate e donne. Questi corsi e tirocini accrescono le competenze di base e professionali coerentemente alle esigenze del sistema produttivo.

Formazione superiore per disoccupati: 19 corsi per 229 allievi
Nonostante il calo di risorse comunitarie la Provincia darà continuità anche al segmento della formazione superiore nelle professionalità tecniche e specialistiche che ha contribuito a mantenere alta la competitività e l’innovazione delle nostre aziende. Potranno accedere ai corsi giovani e adulti diplomati, o con esperienze professionali attinenti al profilo dei corsi, che in genere saranno di 300 ore, organizzati in modo flessibile e in relazione ai bisogni degli utenti e con partenza scaglionata nel tempo.

Formazione per precari, atipici e a rischio disoccupazione: 14 corsi per 252 allievi
I corsi sono stati progettati con l’obiettivo di fronteggiare situazioni di crisi aziendale e offrire quindi ai lavoratori in mobilità o in cassa integrazione l’opportunità di rientrare nel mercato del lavoro. Alcuni percorsi poi sono appositamente programmati per migliorare le possibilità dei lavoratori precari di stabilizzare il proprio posto di lavoro, o per favorire l’emersione dal lavoro sommerso.