Le Organizzazioni sindacali dei trasporti e dell’alimentazione di Cgil, Cisl e Uil, nelle settimane scorse, si erano mobilitate nei confronti delle cooperative consorziate a PowerLog per far ritirare la delibera che
decurtava il 10% dello stipendio netto dei soci lavoratori, ma anche per chiedere la regolarizzazione dei sistemi di retribuzione (applicazione e tipo di contratto di lavoro, ratei 13^ e 14^, scatti anzianità, ferie….).


Il 10 marzo PowerLog ha comunicato la sospensione della delibera e quindi si è potuto riprendere il confronto in un clima più sereno e costruttivo.
Nei vari incontri avuti con i rappresentanti del consorzio è apparso subito chiaro, dalle loro dichiarazioni, che i margini economici erano
direttamente condizionati dalla volontà dell’azienda committente, nel caso modenese dall’Inalca (Gruppo Cremonini). In altre parole gli aumenti contrattuali e il rispetto del contratto di lavoro, non erano dipendenti dalla volontà della cooperativa, ma di chi appaltava o affittava alla stessa.
Il 17 marzo viene comunicato ufficialmente ai Sindacati il cambio dell’affitto del reparto “tripperia” che, dal 1° aprile, dovrebbe passare da PowerLog alla cooperativa SLC.
I Sindacati pongono le stesse rivendicazioni avanzate al consorzio, anche alla cooperativa subentrante e in un primo momento trovano sufficienti e confortanti risposte, in particolare il riconoscimento del contratto dell’industria alimentare.
Nella giornata del 20 marzo i rappresentanti della cooperativa SLC, assistiti dalla struttura della Legacoop di Modena, cambiano le carte in
tavola: il contratto che verrà applicato non sarà più quello dell’alimentazione, ma quello della logistica e trasporti. Durante il
confronto è apparsa chiara l’influenza dell’Inalca sulla cooperativa che ha trovato un utile appoggio politico dalla struttura di Legacoop. L’influenza
dell’Inalca è stata esplicitata dagli stessi rappresentanti della cooperativa SLC, mentre Legacoop confermava le stesse tesi.
Curiosa “alleanza” con un unico obiettivo: risparmiare sul costo del lavoro con modalità e giustificazioni assai dubbie con nessun fondamento giuridico.

In sintesi, Legacoop e Inalca, vorrebbero far lavorare dei lavoratori che svolgono lavorazioni alimentari con un contratto applicato a chi lavora nel settore dei trasporti e della logistica.
Infine, ironia della sorte, i sindacati scoprono che anche i soci della cooperativa SLC hanno in busta una sorta di decurtazione salariale di 40 €
mensili.
Questa operazione di cambio di cooperativa non convince le Organizzazioni sindacali che, nel cercare di tutelare i diritti dei lavoratori in questa
delicata fase, sono sempre più convinte della diretta responsabilità della stessa Inalca sostenuta, di fatto, da Legacoop.

(FLAI/CGIL – FILT/CGIL – FAI/CISL – FIT/CISL, UILA/UIL – UILTRASPORTI)