Sciopero di due ore (distribuite nell’arco della giornata) alla Faral di Campogalliano mercoledì 2 aprile dei lavoratori della storica azienda
metalmeccanica, per la difesa del proprio posto di lavoro.


L’iniziativa di lotta è stata proclamata da Fiom/Cgil, Fim/Cisl e dalla RSU, per rispondere alla decisione da parte della direzione aziendale di
procedere al licenziamento di 40 lavoratori sui circa 130 complessivi dello stabilimento di Campogalliano.
Scelta che l’azienda ha deciso di intraprendere, a fronte di un forte calo delle vendite registrate nei primi mesi del 2008 e con una previsione di
contrazione del mercato, anche per il futuro.

La decisione di avviare le iniziative di lotta sindacale, sono state assunte dalle Organizzazioni Sindacali, a fronte di una intransigente posizione aziendale, che ha rifiutato, nell’incontro dello scorso 27 marzo,
l’ipotesi di ricorrere all’utilizzo della Cigs (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria), ponendo come unica soluzione l’ipotesi della messa in
mobilità dei lavoratori (licenziamenti).

Posizione che il sindacato denuncia come una pesante provocazione. “Non è comprensibile – affermano i sindacalisti della Fiom/Cgil Bassoli e della Fim/Cisl Martignetti – che si possa passare nel giro di pochi mesi da richieste aziendali di prolungamento dell’orario di lavoro e delle flessibilità, a licenziamenti di 40 lavoratori”.
“Infatti, solo nel novembre 2007, quando è stato siglato il rinnovo del contratto aziendale – proseguono Bassoli e Martignetti – l’azienda ha fatto pressanti richieste per un aumento di ore di lavoro e flessibilità per fronteggiare l’aumento dei volumi produttivi, e oggi dichiara invece una
situazione di esuberi senza essere disponibile all’utilizzo di un periodo di cassa integrazione che potrebbe permettere una più attenta e utile
valutazione della situazione”.

(Fiom/Cgil – Fim/Cisl Carpi)