Un nuovo stabilimento nei prossimi 24 mesi a Pontecchio Marconi, il rilancio produttivo e nessun licenziamento all’Arcotronics. E ancora, il mantenimento dello stabilimento di Monghidoro, l’insediamento in Arcotronics dell’ Head Quarter del Gruppo Kemet in Europa per la produzione dei condensatori in “film plastico”.

Infine, investimenti per lo sviluppo tecnologico per un nuovo centro per l’innovazione.
Dopo un mese di approfondimenti e trattative al tavolo istituito in Regione su richiesta delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici e su iniziativa dell’assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli, è stato raggiunto l’accordo per il futuro e lo sviluppo del gruppo bolognese.


L’intesa è stata firmata oggi in Regione dall’assessore Campagnoli; da Per Olof Loof, presidente Ceo della società americana Kemet (che ha acquisito Arcotronics nell’ottobre scorso); dai segretari di Fim Marino Mazzini e Fiom Bruno Papignani e dalle Rsu; da Emilio Pascale per Unindustria Bologna; dall’assessore provinciale Paolo Rebaudengo e dai sindaci dei Comuni di Sasso Marconi Marilena Fabbri, di Monghidoro Marino Lorenzini e di Vergato Sandra Focci. Presenti anche l’amministratore delegato Shockley D. Kirk, che assumerà la guida del nuovo quartier generale del gruppo che Kemet ha deciso di insediare a Sasso Marconi.


“La presenza in Regione per la firma dell’accordo del Presidente Loof – ha affermato l’assessore Campagnoli, presentando l’accordo – mostra la serietà dell’impegno assunto dal Gruppo Kemet per Arcotronics e nel dialogo con le istituzioni e il sindacato. L’accordo per Arcotronics è un patto per la competitività e lo sviluppo che si raggiunge con investimenti in innovazione e con una nuova organizzazione produttiva”, ha sottolineato l’assessore Campagnoli. “Un patto che ridisegna e mette più in sicurezza lo sviluppo, il futuro industriale e l’occupazione di una grande impresa del nostro territorio. Questo patto – ha proseguito Campagnoli, sottolineando il valore del dialogo svolto con le organizzazione sindacali e anche con Unindustria Bologna oltre che con Kemet – condivide anche tra istituzioni, sindacati e associazioni imprenditoriali un modello positivo di regole per condurre processi di riorganizzazione verso lo sviluppo con la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori; un esempio di come l’impegno comune del nostro territorio può misurarsi con le sfide dell’economia globale”.


Il presidente Per Olof Loof, che ha ringraziato istituzioni e sindacati per il dialogo e per l’accordo concluso, ha ricordato che Kemet è un’azienda globale, tra i leader mondiali nel settore, quotata alla Borsa di New York, con un fatturato di 1 miliardo di dollari, 11 mila dipendenti, 24 impianti e diversi uffici vendita in diverse parti del mondo. “Arcotronics – ha detto – è molto conosciuta per l’alta qualità e tecnologia dei suoi prodotti. Nell’ottobre scorso si trovava in una grave situazione finanziaria; siamo contenti che con l’accordo si siano trovate soluzioni nuove e condivise per recuperare competitività. Ora Kemet vuole avere un successo a lungo termine per il gruppo e per le attività in questa regione”.


Soddisfazione per un accordo importante, raggiunto grazie al lavoro comune con le istituzioni, è stato espresso dai sindacati che hanno riferito del consenso espresso ieri da quasi il 90% dei lavoratori nelle assemblee delle tre fabbriche di Sasso Marconi, Monghidoro e Vergato. “L’accordo – hanno affermato Papignani e Mazzini – rappresenta una soluzione utile per i lavoratori, necessaria per il rilancio dell’azienda e una esperienza importante per come misurarsi con i problemi di ristrutturazione, evitando licenziamenti e anche con nuove soluzioni nell’organizzazione del lavoro che come in questo caso realizzano più produttività nel rispetto delle condizioni contrattuali e aziendali.
Pascale ha espresso la soddisfazione di Unindustria Bologna per aver contribuito a raggiungere nel confronto soluzioni condivise, che rappresentano un successo per tutto il territorio.