Nel 2007 l’occupazione nel modenese si è rafforzata, con una crescita della forza lavoro (più 3,4 per cento sfiorando le 327 mila unità) e un aumento delle persone impiegate: sono 315.750, cioè il 3,4 per cento in più rispetto al 2006. Il tasso di disoccupazione generale è sostanzialmente stabile al 3,4 per cento, quello femminile al 5,2 per cento. Tra le donne aumenta il tasso di occupazione (più 0,7 per cento) che arriva al 63,3 per cento.


Dal Rapporto dell’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro «emerge quindi la fotografia di una realtà in crescita che, grazie a un’economia in espansione, genera opportunità di lavoro, ma anche caratterizzata da una forte complessità, con un’ampia diversificazione produttiva, strategie di innovazione ed elevata propensione internazionale» ha affermato l’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli introducendo oggi la presentazione dei dati che tengono conto dell’indagine campionaria sulle forze di lavoro e dell’attività dei Centri per l’impiego.
Per Cavicchioli questa complessità deve essere governata per fare in modo che l’incontro tra domanda e offerta di lavoro si realizzi in tempi brevi, in particolare rispetto al preoccupante segnale di crescita delle liste di mobilità, ma soprattutto «consenta di avvicinare sempre di più le caratteristiche degli interlocutori, facendo sì che i rapporti possano gradualmente stabilizzarsi superando le troppe situazioni di precarietà».

Il Rapporto, inoltre, evidenzia un aumento delle comunicazione degli avviamenti al lavoro, e delle relative cessazioni, dovuto anche alle misure introdotte dal governo a inizio anno per contrastare il lavoro sommerso: gli avviamenti sono passati da 113 mila a 156 mila, le cessazioni da 105 mila a 141 mila con un saldo positivo di circa 15 mila unità rispetto alle 8 mila dell’anno precedente. «La comunicazione preventiva ai Centri per l’impiego – ha osservato Cavicchioli – ha permesso di portare alla luce situazioni che in precedenza, grazie ai cinque giorni disponibili, rimanevano nell’ombra: i soliti furbetti la effettuavano solo in caso di infortunio mantenendo i lavoratori in situazione di illegalità anche per diverso tempo». Un tema ripreso da Cavicchioli anche illustrando l’approfondimento dedicato alla sicurezza: «L’inosservanza delle regole provoca infortuni e malattie, così come lavoro nero ed evasione fiscale, e rappresenta per tutti una concorrenza sleale. Serve un patto di legalità per preservare qualità del mercato e convivenza civile».

La mobilità
Sono 4.838 i lavoratori che a fine 2007 erano iscritti alle liste di mobilità, 260 in più rispetto all’anno precedente. Nel corso dell’anno sono entrati in mobilità 2.585 lavoratori e ne sono usciti 2.345.
«Sono dati – ha spiegato l’assessore al Lavoro Gianni Cavicchioli – che testimoniano di una riorganizzazione in atto nel tessuto produttivo. I cambiamenti stanno avvenendo, tuttavia, in un momento in cui l’economia modenese vive una fase espansiva. Non mancano quindi le opportunità di riassorbimento dei lavoratori in uscita, attraverso una qualificazione e innovazione del sistema produttivo e delle professionalità che formano il mercato del lavoro».

I settori più interessati dal fenomeno sono ceramica e meccanica, mentre sono diminuite le iscrizioni alle liste di lavoratori del tessile – abbigliamento (920 rispetto ai 1.074 dell’anno precedente) confermando l’attenuarsi della fase di trasformazione che ha coinvolto il settore negli ultimi anni.
Nel corso del 2007 sono state 46 le aziende anche hanno avviato procedure di mobilità collettiva per complessivamente 764 lavoratori. A questi si sommano le persone in cassa integrazione straordinaria che a fine anno ammontavano a 450. Oltre 200 tra i lavoratori interessati dalla cassa integrazione a fine anno risultavano già in mobilità. Il settore ceramico è quello più interessato con tre procedure per 220 lavoratori.

I contratti
Nel mercato del lavoro modenese cresce il peso dei rapporti di lavoro a termine. L’incidenza dei contratti a tempo determinato, se si considera anche il dato sulla somministrazione di lavoro, ha raggiunto nel 2007 il 65 per cento dei rapporti di lavoro già annoverati negli adempimenti normativi.
Per il secondo anno consecutivo, inoltre, nei rapporti di assunzione a tempo indeterminato le cessazioni superano gli avviamenti dando luogo ad un saldo negativo: a fronte di 28.285 avviamenti sono state registrate 34.261 cessazioni. I contratti a tempo determinato, invece, sono stati 55.594 con 45.664 cessazioni.

Nel corso del 2007 è stata confermata la tendenza che ha visto le aziende della provincia di Modena ricorrere in misura importante ai contratti di lavoro intermittente, o a chiamata, che sono stati 2.782 a fine anno (erano 651 nel 2006).
Ai nuovi obblighi contrattuali sono imputabili circa 32.500 comunicazioni nel 2007, in gran parte legate ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno trovato impiego presso la pubblica amministrazione (19.450 avviamenti). Sono le collaborazioni a figurare in secondo luogo tra i nuovi adempimenti. I Centri per l’impiego provinciali hanno registrato complessivamente 8.889 avviamenti durante l’anno.