Il Piano occupazionale 2008 della Provincia di Modena ha ottenuto il via libera della giunta dopo il confronto, che si è svolto nei giorni scorsi, con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle Rsu che ha portato a sottoscrivere una dichiarazione d’intenti che rimanda a settembre le valutazioni sul prossimo biennio per «analizzare le ricadute del disegno di riordino delle autonomie locali della Regione e le proposte di riorganizzazione interna» dell’ente che saranno elaborate entro giugno.


Le assunzioni nel 2008 saranno in totale 38, una in più rispetto alla proposta iniziale, di cui 25 dall’esterno, nove stabilizzazioni, quattro selezioni con riserva al 60 per cento per i Cococo. A queste si aggiungono i quattro del personale Ata e i sei insegnanti del Fermi che erano stati inseriti in uno stralcio realizzato nel 2007 nella prospettiva della statizzazione. Ci sono, infine, 23 progressioni verticali di attuali dipendenti.

«La conferma del Piano, con limitate integrazioni, rappresenta un ulteriore passo nel percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari che intendiamo proseguire» annuncia l’assessore alle Risorse umane Stefano Vaccari ricordando che «il Piano 2008, che permetterà di aumentare la qualità del lavoro valorizzando professionalità impegnate in questi anni nell’ente, già è il più grande dal 2001/2002, da quando cioè sono state trasferite le nuove funzioni alle Province, e segue quello del 2007 dove sono stati stabilizzati 13 dipendenti a tempo determinato».

La dichiarazione d’intenti, condivisa da tutti i sindacati, conferma «l’impegno a portare a termine, o comunque per quanto possibile, le procedure di stabilizzazione» per lavoratori con contratto a tempo determinato. E anche per i Cococo – «compatibilmente con limiti di spesa, normative vigenti, priorità funzionali dell’ente e strumenti regolamentari» – si definisce un impegno a individuare percorsi di stabilizzazione che «nella massima misura possibile diano risposte in via prioritaria alle posizioni professionali con maggiore anzianità di servizio».