Legacoop Bologna segue da vicino la crisi che sta attraversando il consorzio Powerlog che, pur non aderendo all’associazione, vede tra i suoi soci diverse cooperative, di cui due associate alla Lega delle Cooperative. In considerazione del largo numero di soci coinvolti – circa 1500 – su richiesta delle cooperative interessate Legacoop Bologna ha deciso di affiancare il team di lavoro che sta redigendo il piano di riassetto. Per Legacoop è fondamentale che siano trovate le soluzioni che salvaguardino i posti di lavoro e la continuità aziendale.


Dalla fine di giugno è stato costituito un nuovo consorzio, Key Log, che con la formula dell’affitto del ramo d’impresa ha assunto la gestione delle commesse in precedenza in capo a Powerlog messo in liquidazione volontaria. Legacoop opera affinché questo passaggio diventi il primo passo per un riassetto industriale e il rilancio delle cooperative coinvolte.

La situazione che sta vivendo Powerlog deriva da cattive scelte imprenditoriali che nel 2007 hanno fatto accumulare perdite rilevanti creando una situazione finanziariamente e patrimonialmente insostenibile. Le basi per un rilancio ci sono: le cooperative vantano consistenti crediti privilegiati nei confronti del consorzio il cui recupero consentirà alle imprese di risanarsi. In questa situazione, le quote di capitale dei soci lavoratori sono iscritte nei bilanci delle cooperative, che stanno continuando la loro attività, e non fanno parte delle passività del consorzio.

Il settore del facchinaggio e della logistica sta vivendo un periodo estremamente difficile a causa di un mercato in cui i prezzi sono sempre più compressi verso il basso. Questo rende la vita difficile soprattutto per quelle realtà che si impegnano ad applicare i contratti nazionali, in assenza di politiche del settore appropriate. Da tempo Legacoop ha scelto la strada della lotta alle cooperative spurie così come è impegnata a far rispettare gli accordi sindacali e ad attivare tavoli per concertare le politiche necessarie ad assicurare appropriate condizioni di lavoro.
L’uscita dalla crisi dipende dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti: le organizzazioni sindacali, gli istituti di credito, i gruppi dirigenti delle imprese, le istituzioni locali e anche i clienti.