Hanno un nuovo contratto nazionale tutti i 13 mila lavoratori edili di Modena e provincia. Sono stati, infatti, rinnovati i contratti collettivi nazionali di lavoro che applicano ai loro dipendenti le imprese aderenti ad Ance-Confindustria, Apmi, centrali cooperative e associazioni artigiane.

«Dopo la positiva chiusura delle trattative per i contratti cemento, manufatti e laterizi, legno (a settembre chiuderemo l’ultimo, la piccola industria legno) e lapidei, ora l’intero settore delle costruzioni e dei comparti collegati ha rinnovato i contratti – commenta con soddisfazione Domenico Chiatto, segretario provinciale del sindacato edili Filca-Cisl di Modena – Al di là dell’aumento medio salariale, che oscilla tra i 103 e 107 euro (praticamente il 100 per cento rispetto alla richiesta in piattaforma), abbiamo ottenuto importanti risultati, come il congedo per la nascita del primo figlio, il pagamento della maternità al 100 per cento (negli impianti fissi), normative a sostegno della sicurezza e della formazione professionale, l’incremento della quota versata dalle aziende per la previdenza complementare».

Chiatto sottolinea le novità contrattuali che riguardano il governo del settore edile, in particolare la lotta al lavoro irregolare e non sicuro.
«Gli accordi hanno riconfermato il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) come strumento forte per la verifica della regolarità delle imprese – spiega – Inoltre ha definito i cosiddetti indici di congruità, che individuano non solo i corretti versamenti alle Casse Edili e agli istituti previdenziali, ma anche le percentuali di incidenza minima della manodopera sul valore dell’opera. Ciò consentirà di contrastare efficacemente l’elusione contributiva e il lavoro nero».

Per quanto attiene alla formazione e sicurezza, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil sono riuscite a inserire nei contratti l’obbligo per le aziende di comunicare alle Scuole Edili i nominativi delle persone assunte per la prima volta nel settore edile.

«Questi lavoratori – spiega il sindacalista Cisl – dovranno obbligatoriamente partecipare a un corso di formazione di base, della durata di sedici ore, per acquisire un minimo di professionalità e sensibilità verso la sicurezza. Inoltre i lavoratori dovranno partecipare a un ulteriore richiamo annuale di otto ore sempre sui temi della sicurezza».

Per la Cisl questa formazione di base obbligatoria consentirà finalmente di avviare la “Borsa del lavoro delle costruzioni”, cioè una banca dati per le imprese che vorranno assumere lavoratori già in regola con l’obbligo formativo. A tale scopo sarà istituito anche un libretto formativo personale per registrare e attestare la storia formativa e professionale di ogni lavoratore edile. «Questa novità si rivelerà molto utile anche a Modena, dove il turn over è elevato soprattutto nelle piccole imprese; ogni anno, infatti, entrano in edilizia circa 1.500 nuovi lavoratori, in maggioranza stranieri, ai quali dovrà essere impartita questa formazione. La formazione sulla sicurezza sarà rivolta anche ai nuovi aspiranti imprenditori edili, che potranno accedere al settore preparandosi adeguatamente attraverso la frequenza e il superamento di appositi corsi organizzati dalle Scuole Edili. Tutto ciò, – conclude il segretario provinciale della Filca-Cisl – in attesa di quella normativa nazionale richiesta da anni dalla Flc di Modena (sigla unitaria dei sindacati edili, ndr)».