E’ decisamente ben retribuito il sacrificio degli studenti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che ad un anno dalla laurea si trovano nella condizione di percepire compensi molto superiori alla media nazionale ed anche a quella dei colleghi degli altri Atenei dell’Emilia Romagna.


L’interessante dato si ricava dall’indagine condotta dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che tra il settembre e novembre 2007 ha intervistato un buon numero di laureati della sessione estiva 2006 delle 45 università aderenti, approfondendo anche – sempre a un anno dalla laurea – le differenze di reddito che si colgono tra i laureati pre-riforma ed i laureati di primo livello, ovvero di chi aveva completato un percorso di studi secondo il vecchio ordinamento didattico e chi aveva scelto le nuove lauree triennali.

Quanto guadagnano i laureati
In entrambi i casi i neodottori modenesi-reggiani si trovano in una situazione di privilegio rispetto ai laureati degli altri Atenei. Il guadagno medio mensile di un laureato triennale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia occupato era l’anno scorso di 1.053 euro, vale a dire 60 euro in più rispetto alla media nazionale, mentre per i laureati pre-riforma era di 1.149 euro, addirittura 124 euro in più di quanto percepito da un qualsiasi altro laureato italiano e delle altre Università dell’Emilia Romagna.

“I dati – commenta il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani – sono eloquenti e confermano non solo le qualità e capacità dei nostri laureati, attestate anche dal tempo di permanenza all’Università, generalmente molto più breve di quella registrata negli altri Atenei per l’elevato numero di nostri studenti che si laureano regolarmente in corso o al massimo al primo anno fuori corso (complessivamente 75% dei laureati di primo livello), ma anche il favorevole insediamento del nostro Ateneo supportato da un territorio molto dinamico in grado di assorbire rapidamente chi ha terminato gli studi. Riguardando questi risultati il mio pensiero va naturalmente alle famiglie, alle tante famiglie dei nostri studenti cui sappiamo di chiedere grandi sacrifici. Vogliamo tranquillizzarle che sono ben ripagate non solo per il rendimento garantito dai ragazzi durante gli studi, ma anche dalle maggiori certezze di trovare sbocchi occupazionali in grado di mettere presto a frutto le competenze e le professionalità acquisite dai loro figli. Tutto questo non c’è dubbio non lo si sarebbe raggiunto senza il costante e solerte impegno dei miei colleghi docenti, che hanno compreso l’importanza di aiutare in modo efficace l’inserimento di questi giovani con iniziative puntuali di orientamento sia nel momento di ingresso all’Università che, successivamente nella transizione verso il mondo del lavoro”.

Quale è il grado di disoccupazione
Decisamente valide anche le prospettive occupazionali sia per quanto riguarda i laureati di primo livello (triennali) che per i laureati pre-riforma dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Sempre ad un anno dalla laurea, i disoccupati delle lauree di primo livello, ovvero di quanti stavano ancora cercando lavoro, erano il 2,7% (la media nazionale per costoro era del 5,9%), mentre per i laureati pre-riforma il tasso di disoccupazione era dell’8% (la media nazionale era del 25,5%). Occorre precisare a questo proposito che il minore livello di disoccupazione dei laureati di primo livello è spiegabile col fatto che una buon numero di costoro, continuando il proprio percorso formativo con la laurea specialistica, si aggrega al collettivo degli occupati per il fatto di avere in essere frequentemente contratti atipici o part-time.

Le differenze di genere
L’unica nota negativa che si ricava dai dati di AlmaLaurea riguarda il mancato superamento delle differenze di genere, che anche tra i laureati penalizzano le donne rispetto agli uomini. Il gap è di 202 euro mensili per le laureate triennali e di 269 euro mensili per le laureate pre-riforma. E anche se può essere di conforto il fatto che le retribuzioni delle laureate modenesi e reggiane sono sensibilmente più alte di tutte le altre colleghe, dove nel caso delle lauree triennali a livello nazionale la differenza tra maschi e femmine è di ben 362 euro mentre per quelle di Modena e Reggio Emilia il distacco è ridotto di quasi la metà, desta una certa sorpresa constatare sia ancora tanto lungo in una realtà come quella modenese-reggiana il percorso che separa, pure in un ambito che si può definire intellettuale-professionale, la condizione della donna dalla piena parità con gli uomini.

Quanto si guadagna con la varie lauree Unimore
Se una laurea pre-riforma (tradizionale) conseguita nel 2006 all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia valeva mediamente un potenziale di 96 euro in più rispetto ad una laurea di primo livello e a livello nazionale 32 euro in più, le differenze diventano molto più accentuate se si scompone l’universo dei laureati Unimore e l’analisi viene portata a livello delle singole facoltà.

I laureati Unimore di primo livello
La sorpresa maggiore si ha tra i laureati di primo livello, che rivela uno spaccato in cui a brillare sono i laureati di Scienze della Formazione che guadagno mediamente 1.209 euro al mese, precedendo i colleghi di Ingegneria (1.141), di Giurisprudenza (1.137) e di Agraria (1.126), anche se in questo caso occorre tenere a mente che nel primo caso per Scienze della Formazione i laureati sono tutte donne, mentre per le altre facoltà si parla di valori medi che tengono conto tanto dei redditi di uomini che di donne, ad eccezione di Agraria che aveva solo laureati uomini.
Infatti, separando i due collettivi (uomini e donne) si vede che i più ben pagati sono i laureati uomini di Giurisprudenza (1.360 euro/mese), seguiti dai laureati di Ingegneria (1.289) e di Economia (1.209). Tra le donne, subito dopo quelle di Scienze della Formazione si piazzano le laureate di Bioscienze e Biotecnologie (1.042) e di Economia (1.034).
Ad eccezione del fanalino di coda di Farmacia, tutti i laureati modenesi-reggiani di primo livello percepiscono compensi superiori alla media dei colleghi laureatisi presso altri Atenei.

I laureati Unimore pre-riforma
Analizzando i compensi dei laureati Unimore in possesso di una laurea tradizionale (pre-riforma) il quadro cambia profondamente e a svettare sono i laureati di Ingegneria (1.341 euro/mese), seguiti da quelli di Farmacia (1.332) e da quelli di Medicina e Chirurgia (1.275).
La punta massima è raggiunta dai laureati maschi di Farmacia (1.594 euro/mese), seguiti dalle laureate donne di Economia (1.376) e di Ingegneria (1.376).
La sorpresa più piacevole è che tanto tra i laureati di Economia, che di Ingegneria e di Medicina e Chirurgia le donne sopravanzano nei guadagni i colleghi maschi.
Portando il confronto sul piano nazionale si nota che con l’eccezione dei laureati di Giurisprudenza, Lettere e Filosofia e Scienze della Formazione, tutti gli altri laureati Unimore hanno compensi/retribuzioni superiori ai colleghi delle altre facoltà italiane.