Accolta con favore dagli studenti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia la disponibilità manifestata dalla più importanti associazioni professionali del mondo agricolo (Confagricoltura, CIA – Confederazione Italiana Agricoltori e Col diretti) della provincia di Modena di instaurare rapporti di lavoro di tipo accessorio in occasione della ormai imminente vendemmia.

L’opportunità di queste particolari forme di lavoro, introdotte per la prima volta ora in Italia ed aperte a studenti con meno di 25 anni, oltre che per altre categorie di lavoratori, è nata con l’emanazione del Decreto Legislativo 276/2003 (la cosiddetta Legge Biagi) e prevede che le attività per cui gli assunti saranno impiegati non diano luogo a compensi superiori a 5.000 euro per committente (10.000 nel caso di impresa familiare) nel corso dell’anno solare.

L’avvicinarsi della scadenza fissata dai tempi della raccolta dell’uva ha determinato in questi giorni l’avvio di incontri tra l’Ateneo e le rappresentanze delle medesime organizzazioni per concordare modalità di informazione su questa opportunità e definire tempi e modalità di trasmissione periodica di elenchi, che segnalino l’eventuale interesse da parte degli studenti.

Già a partire da domani – lunedì 1 settembre -l’Ateneo, che ha messo in rete (vi si accade dalla homepage di Università Modena-Reggio) un modulo per confermare la disponibilità da parte degli studenti, comincerà ad inviare alle associazioni professionali agricole, che hanno dimostrato vivo interesse ad estendere la collaborazione con studenti anche per altre forme contrattuali più strutturate, i primi elenchi nominativi.

E a guardare le manifestazioni di interesse giunte all’Ateneo, in tre sole giornate si sono prenotati per mettersi in lista una trentina di studenti, si può proprio dire che l’iniziativa abbia colto nel segno e vada incontro ad avvertite esigenze dei ragazzi che spesso cercano forme integrative di reddito per mantenersi gli studi.