La Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica e l’Associazione Giovani con Diabete di Modena promuovono una campagna per sensibilizzare opinione pubblica, autorità sanitarie e addetti ai lavori. Obiettivi: azzerare i casi di bambini che arrivano in coma alla diagnosi di diabete.

Parola d’ordine prevenzione: quella del coma alla diagnosi per il diabete nel bambino.

Dopo il successo della prima edizione della giornata dedicata all’obesità del bambino, la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) ha deciso quest’anno di affiancare a questa iniziativa anche una giornata dedicata al bambino con diabete.
Spesso il diabete di tipo 1 nel bambino viene diagnosticato in ritardo. Se i genitori non conoscono i sintomi, il sospetto che il bambino possa avere il diabete può sorgere tardi e vi è il rischio che, soprattutto i bambini più piccoli, possano avere sintomi gravi, fino ad arrivare in ospedale in coma.

L’obiettivo della giornata del 27 settembre è perciò quello di limitare e idealmente di azzerare il verificarsi di questa urgenza alla diagnosi grazie a una più diffusa conoscenza del problema soprattutto fra i genitori.
La giornata offrirà anche l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica, e in particolare i genitori dei piccoli pazienti, sul ruolo insostituibile della terapia insulinica.
L’attenzione dei diabetologi pediatri italiani è anche rivolta a evitare che quando i giovani pazienti giungono all’adolescenza riducano l’adesione alla terapia. Un problema che la SIEDP sta cercando di affrontare anche con un po’ di fantasia, allestendo siti web, spesso costruiti dagli stessi giovani pazienti con l’aiuto dei diabetologi, creando sms educativi sul diabete, da inviare quotidianamente.
Per migliorare il controllo del diabete si prospetta anche la possibilità di ricorrere a tecnologie in continua evoluzione. La disponibilità per esempio di sistemi per il monitoraggio continuo della glicemia di ultima generazione sta rendendo possibile il ricorso all’Holter glicemico . Si tratta di una tecnica la cui validità comincia a trovare conferma negli studi clinici, anche se per il momento le prime indicazioni positive riguardano soprattutto gli adulti.
L’altro cardine per assicurare una buona qualità di vita al bambino con diabete, assieme ad una dieta sana, è rappresentato dall’attività fisica. In età prescolare l’esercizio fisico dovrebbe essere di tipo ludico. Parallelamente è importante limitare a non più di 1-2 ore al giorno il tempo trascorso davanti a tv e videogiochi. A partire dai 4-5 anni si può iniziare anche un’attività fisica programmata con esercizi fisici aerobici a bassa intensità, divertenti, adeguati all’età, al livello di fitness e all’abilità del bambino.

Associazione Giovani Diabetici di Modena
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