Interessa tutti i lavoratori dei settori privati – industria, artigianato, agricoltura, edilizia, servizi (bancari, cooperazione sociale, trasporto
merci, sanità privata, Telecom e Poste) – lo sciopero indetto dalla Cgil in tutti i territori dell’Emilia-Romagna domani, venerdì 14 novembre, per protestare contro la politica economica del Governo che con i tagli della
Finanziaria moltiplica gli effetti della crisi e per dire NO alle linee guida sulla riforma della contrattazione firmate da Confindustria, Cisl e
Uil che penalizza i salari e ingabbia la contrattazione e contro il rischio di accordo separato.


Anche a Modena sono previste domani 4 ore di sciopero al pomeriggio (dalle ore 14 alle 18) con corteo in partenza alle ore 14.30 dal parco Novi Sad per le vie del centro storico e manifestazione in piazza Grande con comizio del segretario della Cgil Donato Pivanti.

Lo sciopero regionale di domani articolato nei territori prepara lo sciopero generale nazionale deciso dal Direttivo Cgil per il 12 dicembre prossimo per chiedere una svolta di politica economica e sociale necessaria
a governare la crisi, evitare che essa si scarichi su famiglie di lavoratori, pensionati e precari.
Di fronte ai problemi del Paese, il Governo ha il dovere di aprire un confronto serio e trasparente con le grandi forze di rappresentanza sociale. La scelta di non aprire questi tavoli, di sostituirli con incontri, più o meno riservati, che tendono a escludere i più, a partire
dalla CGIL, e dalle altre associazioni di impresa, rappresenta un fatto di eccezionale gravità, proprio mentre tutto esige regole democratiche e trasparenti, di democrazia e rappresentatività sindacale.

La Cgil rivendica la concertazione, non è la Cgil che rompe l’unità sindacale, ma Governo e Confindustria che, cercando accordi separati,
puntano a dividere il sindacato e a snaturarne ruolo e funzioni.
La Cgil pensa che, a fronte di ogni accordo, debbano essere sempre lavoratori e pensionati a decidere sulle scelte che direttamente li
riguardano. Occorre perciò rilanciare e conquistare percorsi certi di democrazia attraverso il coinvolgimento e il voto certificato e vincolante di lavoratori e pensionati.