Servizi personalizzati, attivati dai Centri per l’impiego, per favorire il reinserimento professionale; iniziative di formazione per i lavoratori di aziende in crisi o già espulsi; progetti formativi per la qualificazione e riqualificazione professionale da attivare con i bandi provinciali, regionali e i fondi interprofessionali. Sono alcune delle iniziative previste dal protocollo d’intesa su “Interventi finalizzati a fronteggiare le situazioni di crisi occupazionale” firmato nel corso della riunione di venerdì 19 dicembre della Commissione di concertazione dall’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle organizzazioni dei datori di lavoro.


Nel corso dell’incontro il dirigente della Direzione provinciale del Lavoro Eufranio Massi ha illustrato le principali novità relative all’attività ispettiva per quello che riguarda, in particolare, la sicurezza sul lavoro e il contrasto del lavoro nero, mentre sono stati presentati anche i dati, aggiornati a novembre, del monitoraggio sul mercato del lavoro dai quali emerge come «la situazione si stia aggravando sia per quello che riguarda i contratti sia per il ricorso alla cassa integrazione» sintetizza l’assessore Cavicchioli sottolineando come il protocollo definisca «azioni integrate e coordinate per attenuare gli effetti negativi delle crisi occupazionali su persone imprese e territorio e presti un’attenzione particolare ai segnali che possano configurare percorsi e situazioni occupazionali ai margini della legalità».
Nel pacchetto di iniziative previste dal documento, oltre al monitoraggio costante delle dinamiche occupazionali e alla collaborazione tra i diversi soggetti, sono previsti interventi specifici da parte dei Centri per l’impiego: percorsi di accoglienza e presa in carico dei lavoratori; servizi di ricollocazione che comprendano azioni di accompagnamento e sostegno all’inserimento; servizi personalizzati per la definizione di un piano individuale di inserimento, prevedendo interventi di formazione per la riqualificazione dei lavoratori, con particolare riferimento alle persona a maggiore rischio di marginalizzazione, come gli over 45 o i lavoratori con bassa professionalità. E’ previsto, inoltre, di programmare iniziative di formazione e riqualificazione destinate ai lavoratori di aziende in crisi, tenuto conto anche dei fabbisogni formativi evidenziati dai percorsi di reinserimento lavorativo definiti nell’ambito dei servizi erogati dai Centri per l’impiego.
Alle associazioni dei datori di lavori e ai sindacati è richiesto di collaborare segnalando le situazioni occupazionali critiche, evidenziando i fabbisogni di professionalità, concorrendo all’attivazione di progetti formativi, dando massima diffusione alle prestazioni a sostegno del reddito e del mantenimento del posto di lavoro, segnalando i percorsi professionali e le competenze specialistiche oggetto di iniziative formative più richieste negli ultimi dodici mesi dalle imprese del territorio.
La premessa del protocollo sottoscritto è dedicata a un’analisi delle difficoltà dell’economia modenese dovute alla crisi finanziaria internazionale e alle sue ripercussioni occupazionali e viene sottolineata la tendenza «da alcuni anni improntata a un complessivo cambiamento delle strategie competitive delle imprese e dell’organizzazione del lavoro, con evidenti ripercussioni negative sul piano della qualità dell’occupazione e sulla platea di coloro che hanno o avranno possibilità di ricorso ad ammortizzatori sociali».

Si allungano le liste di mobilità
Nel mese di novembre è stata registrata l’inversione di tendenza nei flussi delle liste di mobilità: per la prima volta gli ingressi (2.410, di cui 1.199 donne) hanno notevolmente superato le uscite (2.073 con 1.055 donne) portando il dato complessivo a sfiorare le cinquemila unità: 4.947 gli iscritti alla fine di novembre (erano poco più di 4.600 in giugno, altrettanti nel dicembre del 2007) con una quota di donne che rappresenta il 55 per cento (2.712). Dei 4.947 iscritti, ben 1.876 hanno più di 50 anni.
Dai dati raccolti dall’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro, inoltre, con il mese di novembre si sfiora anche il milione di ore autorizzate di Cassa integrazione, con 638 mila di ordinaria e 331 mila di straordinaria da inizio anno. L’aumento è del 55 per cento per l’ordinaria rispetto al 2007 (erano state 413 mila ore) e ben dell’84 per cento per la straordinaria (erano state 180 mila). Il settore principale è quello della ceramica (285 mila ore in più di ordinaria, 157 mila di straordinaria), ma gli aumenti interessano anche il meccanico e il tessile.
In novembre si è registrata, inoltre, un’ulteriore contrazione degli avviamenti al lavoro (sono stati 8.308 rispetto ai 12.607 del 2007) che porta il totale da gennaio a 137.416 contro i 152 mila dello scorso anno. Nello stesso periodo le cessazioni dal lavoro sono state 125.809 e il saldo rimane positivo: 11.607, quasi ventimila in meno, comunque, rispetto ai 31.032 dello stesso periodo del 2007, con cali soprattutto nei settori del ceramico, del tessile e del meccanico.
Nel periodo tra giugno e novembre è stata registrata la “gelata” dei contratti e tempo indeterminato (10.325 contro i quasi 17 mila dello stesso periodo del 2007), un leggero calo di quelli a tempo determinato (28.462 rispetto ai 30.269 dell’anno precedente) e più sostenuto per quelli di somministrazione (7.172 contro i 10.136 del 2007) con lavoratori precari che «non possono contare nemmeno su adeguati ammortizzatori sociali, come la mobilità e la cassa integrazione» commenta l’assessore al Lavoro Gianni Cavicchioli che propone, vista la situazione, «di invitare ai tavoli sindacali anche i rappresentanti delle agenzie di lavoro interinale, che hanno già manifestato l’interesse di essere coinvolti». Si tratterebbe di un ulteriore passo verso l’integrazione delle politiche attive sul mercato del lavoro dopo l’iniziativa lanciata in giugno per la condivisione delle liste di mobilità.