Si conferma anche nel mese di febbraio la tendenza al rallentamento della dinamica inflazionistica nella nostra città: i dati provvisori sui prezzi al consumo rilevati a Modena mostrano un tasso tendenziale annuo che scende al + 2%, contro il + 2,1% del mese di gennaio. Il valore congiunturale, cioè la variazione dei prezzi rispetto al precedente mese di gennaio, è invece del + 0,3%, con alcuni aumenti condizionati da variazioni di prezzi sia locali che nazionali.

Le variazioni dei prezzi al consumo, rilevate dal Servizio statistica del Comune di Modena, hanno interessato in particolare i capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+1,1%), Comunicazioni (+ 0,9%), Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,7%) e Altri beni e servizi (+ 0,7%).
“Anche se il trend del tasso tendenziale annuo dell’inflazione, ora al 2%, è in continuo calo rispetto alle città capoluogo di Regione (ad esempio la vicina Bologna ha un tasso tendenziale del 1,2%), siamo ancora tra le città più care” afferma l’assessore alle Politiche economiche del Comune di Modena Stefano Prampolini. “Una spiegazione potrebbe essere il fatto che il calo dei consumi è meno evidente rispetto alle altre città, con la conseguenza che l’effetto deflazione a Modena sia meno riscontrabile. Ci impegnamo a tenere monitorato questo dato”.
Nel dettaglio delle singole voci, si segnala l’aumento del riso (+1,6% mensile), mentre fanno segnare una diminuzione i prezzi al consumo della pasta rilevati in città (-1,8% mensile). In aumento anche birre e sigarette (rispettivamente, + 1,8 e + 1,5%). Nel capitolo Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, che rimane complessivamente invariato rispetto al mese precedente, si nota la diminuzione (-0,8%) del gasolio per riscaldamento. L’aumento del capitolo Comunicazioni si spiega invece con l’incremento dei prezzi, rilevati a livello nazionale, di apparecchiature e materiale telefonico (+ 0,4%) e servizi di telefonia (+1,2%).

I dati sono on line sul sito Statistica del Comune.