Nessun licenziamento, assunzioni nella “nuova” azienda per un numero di dipendenti equivalenti ad almeno 160 ore giornaliere (tra tempo pieno e part-time), cassa integrazione per gli altri, mentre i lavoratori che rinunceranno volontariamente al diritto di essere assunti riceveranno incentivi da quattromila euro lordi. Sono i passaggi principali dello schema di accordo definito al tavolo istituzionale per la vertenza della Gamma spa, già Omga, l’azienda di Soliera del settore macchine per la lavorazione del legno, 86 dipendenti, che, in liquidazione, ha avanzato la richiesta di concordato preventivo.

Al tavolo istituzionale, coordinato dalla Provincia di Modena, hanno partecipato, oltre al titolare dell’azienda Arrigo Ghizzoni e ai sindacati (rsu, Fiom Cgil e Fim Cisl), i rappresentanti di Confindustria e i sindaci di Carpi e Soliera. Lo schema di accordo è stato sottoposto all’assemblea dei lavoratori e venerdì 13 marzo potrà essere firmato dalle parti.

Il documento prevede anche l’impegno ad aprire la procedura di mobilità durante il periodo della cassa integrazione straordinaria, entro la fine di aprile, per «favorire opportunità esterne e assunzioni agevolate».

«Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto che ha creato le condizioni per mantenere sul territorio, seppur inizialmente ridimensionata, una delle aziende più rappresentative del settore macchine per la lavorazione del legno» è il commento dell’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli, impegnato nella vicenda insieme all’assessore agli Interventi economici Palma Costi, il quale sottolinea come «ciò sia stato possibile grazie alla buona volontà dimostrata dalle parti nel comprendere i rispettivi limiti in una trattativa particolarmente complessa».


Si trattava, infatti, «di conciliare la tutela dei diritti dei lavoratori senza pregiudicare il decollo di un piano industriale credibile: l’affitto del ramo d’azienda, il rientro frazionato dei lavoratori necessari alla ripresa dell’attività produttiva e il criterio di volontarietà adottato per le scelte di recesso immediato o differito rispetto al diritto di passaggio alla nuova azienda hanno consentito di mantenere questo difficile equilibrio. Come detto all’inizio di questa vicenda, dalle crisi – afferma Cavicchioli – si può uscire solo collaborando insieme e non contrapponendosi».

Lo schema di accordo prevede, appunto, l’affitto del ramo di azienda da parte di Omgatech srl di Gianni Ghizzoni con l’impegno ad «assumere immediatamente, in funzione delle proprie esigenze, i dipendenti che assicurino almeno 160 ore lavorative giornaliere, full time o part time, in base agli accordi individuali che verranno raggiunti con i dipendenti medesimi». Gli altri dipendenti saranno assunti da Omgatech srl, «in vista del raggiungimento dei propri obiettivi industriali», entro il 10 marzo 2010. Prima di quella data, i lavoratori non assunti si impegnano a non esercitare questo loro diritto, mentre a chi vi rinuncia volontariamente sottoscrivendo l’apposito verbale «verrà riconosciuto a titolo di incentivo all’esodo una somma pari a 4.ooo euro lordi in aggiunta a tutte le spettanze di fine rapporto, oltre al preavviso contrattualmente previsto».