Da alcuni mesi è avviato un difficile confronto tra le Rappresentanze Sindacali e la Direzione della Terim, nota azienda produttrice di elettrodomestici nel settore della cottura (cucine e forni ad incasso), per
garantire le prospettive occupazionali dei dipendenti degli stabilimenti di Baggiovara e Rubiera in un momento molto critico, sia dal punto della dinamica di settore che del più specifico andamento aziendale.


Infatti, la crisi economica mondiale che sta colpendo in modo pesante tutt i settori, impatta in maniera eclatante nel settore dell’elettrodomestico, il quale paga lo scotto della concorrenza di molti paesi “low cost” come la
Turchia, i paesi Arabi e l’Est Europa, ma che subisce anche la pressione da parte della produzione cinese. A questo si aggiunga che molte aziende che hanno sempre lavorato sui grandi numeri del contoterzismo sono arrivate in
condizione di arretratezza all’appuntamento, non avendo sviluppato adeguate politiche di prodotto e di marchio e non avendo realizzato un adeguato posizionamento nelle filiere del mercato.

Non è un caso che in questi mesi si sia registrato un pesante utilizzo della Cassa Integrazione Ordinaria che, se da una parte ha affrontato il calo degli ordini tramite il consistente raffreddamento della capacità
produttiva, dall’altra ha fortemente penalizzato il reddito dei lavoratori interessati. All’interno di questo scenario hanno poi pesato anche le
debolezze strutturali presenti all’interno dell’azienda Terim, spesso non efficace nel darsi una struttura e un’organizzazione capace di rispondere alle grandi difficoltà del momento e del recente passato, ed altresì non sempre coerente nello sviluppo del proprio impianto industriale e della sua articolazione strategica.

E’ anche partendo da queste considerazioni, sia specifiche che di condizione generale, che negli ultimi mesi si è affrontata una discussione
molto complessa con la Direzione Aziendale e con il nuovo management per cercare di dare una soluzione organica ai vari problemi che sono man mano emersi: volume delle vendite e relativo dimensionamento degli organici, condizione di lavoro collegata ai recuperi di efficienza sia produttiva che organizzativa, gestione della Cassa integrazione e delle sue ricadute, turnover di prodotto (inserimento dei nuovi prodotti derivanti dai recenti investimenti e cessazione di alcune gamme) collegato alla complessiva riorganizzazione in atto.

Le rappresentanze sindacali hanno posto al centro del negoziato la necessità di ribadire il profilo industriale dei due siti (Baggiovara e
Rubiera) e la necessità di coniugare la complicata fase di ristrutturazione che si profila all’orizzonte con la salvaguardia dell’occupazione e con la definizione di un piano di prospettiva capace di garantire una tenuta degli assetti produttivi anche per il futuro.
Durante l’ultimo incontro di venerdì 20 marzo in Confindustria a Modena, Fim, Fiom Uilm hanno concordato con la Direzione Aziendale che per
affrontare la crisi che l’azienda sta attraversando – e il conseguente piano di riorganizzazione – saranno utilizzati strumenti alternativi ai licenziamenti realizzando così un primo significativo obiettivo.
Pur nella consapevolezza che il percorso negoziale da intraprendere è ancora lungo e molto complesso e che a fronte di questa crisi nulla può essere dato per scontato, avere tolto dal tavolo la questione del ricorso ai licenziamenti come possibile strumento di risposta ai problemi che abbiamo di fronte, rappresenta per i Sindacati uno snodo essenziale.
Fim, Fiom e Uilm hanno condiviso con la Direzione Aziendale un primo fatto
significativo: che l’azienda si impegna ad affrontare il complesso processo di riorganizzazione industriale del gruppo Terim con strumenti alternativi ai licenziamenti, elemento per noi essenziale ed imprescindibile.
Ora si apre un percorso dagli esiti non scontati che nel mese di aprile dovrà portare ad una soluzione organica alle problematiche che sono sul
tavolo, sia quelle contingenti legate al riassetto che quelle di scenario industriale utili a garantire il futuro dell’occupazione in Terim.
Abbiamo registrato un atteggiamento del management segnato da consapevolezza e responsabilità nell’affrontare il problema, così come chiara e determinata è stata la posizione dei lavoratori che mai hanno perso di vista gli obiettivi primari e la capacità di portare avanti l’iniziativa, pur nella situazione molto difficile nella quale sono inseriti.

Fim – Fiom – Uilm Modena e Reggio Emilia