Oltre 1,2 miliardi di finanziamenti erogati lo scorso anno a famiglie e imprese emiliane, un utile netto di 64 milioni, attività finanziarie della clientela gestite per 14 miliardi, finanziamenti alla clientela per 8,3 miliardi, buon risultato della gestione operativa che sale a 198,5 milioni.

Sono questi i principali dati del progetto di bilancio 2008 di Carisbo, la banca del territorio del Gruppo Intesa Sanpaolo che opera a Bologna ed in Emilia con 246 filiali, presentati dal direttore generale Giuseppe Feliziani e approvati dal consiglio di amministrazione, riunito sotto la presidenza di Filippo Cavazzuti.

Il 2008 si è chiuso in modo positivo per la banca emiliana, consegnando dati generali che disegnano un quadro di crescita e consolidamento.

Sul piano commerciale, nel corso del 2008 l’attivita’ della banca si è sviluppata a ritmi sostenuti, portando il numero complessivo di clienti a oltre 303.000, di cui quasi 29.000 piccole e medie imprese. Una forte attenzione è stata data al credito, con l’erogazione, nel corso del 2008, di 1.235 milioni di finanziamenti, di cui 816 milioni alle piccole e medie imprese che caratterizzano il tessuto produttivo di Bologna e dell’Emilia.

Alle famiglie e ai privati sono stati concessi prestiti per 419 milioni, anche attraverso la concessione di circa 3.300 mutui per un importo complessivo di 351 milioni e circa 6.600 prestiti personali per un importo di oltre 68 milioni.
E’ continuata inoltre la stretta collaborazione con le principali associazioni imprenditoriali e di categoria e con i collegati consorzi di garanzia fidi che hanno visto Carisbo svolgere un ruolo di referente primario per le imprese emiliane, grazie anche alla rete di 14 filiali riservate esclusivamente al servizio delle aziende presenti nei maggiori centri produttivi dell’Emilia.

L’esercizio 2008 si è chiuso così con un utile netto di 64 milioni (93,3 milioni nel 2007, influenzato peraltro da alcune rilevanti plusvalenze per la vendita di immobili).

Resta buona anche la qualita’ dei crediti grazie ad un rapporto tra finanziamenti in sofferenza e crediti fermo all’1,1% ed un grado di copertura che sale al 78,9% (74,3% nel 2007).