Il Po sta per arrivare a quota 35 a Foce Ongina e continuerà a salire. La quota storica del novembre 2000 fu di 37,69 metri. Una cinquantina di chiaviche su tutti i canali di bonifica su fiumi e torrenti sono state chiuse in queste ore, per evitare pericolosi rigurgiti interni.


“Ora è possibile continuare a far fuoriuscire acqua dalla nostra provincia solo con le nostre pompe idrovore che consentono alle acque di ‘saltare’ gli argini. La sicurezza idraulica della pianura è in mano al Consorzio di Bonifica e alle cinquanta persone, tecnici e operai, che, in queste ore e anche di notte, si stanno alternando per le manovre necessarie su impianti e canali”. Sono le parole di Paolo Conforti, presidente del Consorzio di Bonifica Parmense, stamane sull’impianto Foce Naviglio (Colorno) per una riunione operativa.


“In questo scorcio di fine aprile, nella giornata di oggi stiamo lavorando con 18 pompe (circa la metà di quelle disponibili), le prime accese già nella giornata di ieri, dislocate su dieci impianti nella Bassa, che stanno continuamente immettendo acqua in Taro, Parma, Enza e Po nella misura considerevole di 35.000 litri d’acqua al secondo – spiega Mario Cocchi, dirigente dell’area tecnica del Consorzio di Bonifica Parmsense -. Di fatto con questa attività stiamo scongiurando allagamenti a Parma città, Parma Est, Torrile, Colorno, Sorbolo, Mezzani, Sissa, Tre Casali, Busseto, Polesine, Rocca Bianca, Zibello, Soragna, Fontevivo, Fontanellato, San Secondo”.


Una piena insolita?

“Una piena del Po cui guardiamo con attenzione – risponde Cocchi – anche se oggi saremmo in grado, grazie agli adeguamenti svolti dopo l’evento del Duemila, di fare fronte alla piena storica di quell’anno. La piovosità del periodo è stata aggravata dal fatto di essere molto concentrata, di avvenire in zone sempre più urbanizzate (dove l’acqua su cemento e asfalto corre molto più velocemente ai canali), e dove il paesaggio rurale, nei decenni scorsi, è passato radicalmente dal seminativo arborato al seminativo semplice a beneficio della meccanizzazione, ma non della sicurezza idraulica. Oggi tocca al Consorzio di Bonifica far fronte a un ambiente che sta cambiando”.
Tra i tanti impianti attivati, da rilevare come, per la seconda volta in pochi mesi, è entrato in funzione l’impianto di Foce Naviglio dove sono installate tre moderne pompe capaci di movimentare 12.000 litri d’acqua al secondo. Qui nella giornata di oggi, mercoledì, alla pompa azionata nella giornata precedente si è assommato il funzionamento di una seconda, per garantire la sicurezza di Colorno, Torrile, e Parma che, di fatto, è in mano a impianti e uomini del Consorzio di Bonifica.