Dure critiche della Cisl Funzione pubblica al Comune di Modena per le politiche sul personale.

«L’amministrazione comunale di Modena non valorizza adeguatamente i propri dipendenti – attacca Nadia Francia, segretario provinciale della Cisl-Fp – Anziché prendere una posizione politica contro i tagli ai fondi della produttività disposti dalla legge 133 del 2008 (cosiddetto “decreto Brunetta”), l’amministrazione comunale ha preferito destinare ad altre finalità i 900 mila euro ottenuti dai risparmi di gestione nel biennio 2008-2009. Noi avevamo chiesto di utilizzare questi risparmi per incentivare in base al merito, quindi non “a pioggia”, i lavoratori comunali che, con professionalità e competenza, lavorano ogni giorno al servizio della comunità. L’amministrazione comunale, invece, ha deciso diversamente con il rischio di penalizzare i servizi ai cittadini, anziché potenziarli».

Secondo la Funzione pubblica della Cisl è a rischio anche il pagamento delle indennità che compensano le posizioni lavorative disagiate, come quelle del personale assistenziale che rinuncia al turno di riposo per garantire il servizio o degli operai che assicurano la reperibilità in caso di emergenza.

«Questa indennità può raggiungere i 450 euro lordi annui e normalmente è erogata in aprile – spiega Roberto Melotti, nuovo componente della segreteria provinciale Cisl-Fp in sostituzione di Roberta Roncone, passata alla segreteria regionale – Complessivamente costa al Comune 200 mila euro l’anno, ma in cassa sono rimasti solo 80 mila euro. Inoltre giudichiamo insufficiente l’aumento di 1 euro sul buono pasto, fermo da anni a 6,50 euro; 7,50 euro è un valore comunque inferiore a quello riconosciuto ai dipendenti di altre amministrazioni locali modenesi».