Il 30 giugno 2009 l’ATO, l’Agenzia pubblica il cui compito è disciplinare il sistema di governo e gestione del Servizio idrico integrato e del
Servizio di gestione dei rifiuti urbani, cesserà la propria attività. In base alle normative sul riordino istituzionale, le funzioni relative
alle competenze dell’ATO saranno svolte dalla Provincia di Modena.

In questo passaggio, evidentemente, la Provincia riceverà dalla Regione i trasferimenti economici necessari per poter fare fronte alle spese derivanti da queste nuove competenze.
Attualmente presso ATO Modena lavorano a tempo pieno solamente 4 persone e ben 5 precari, di cui 2 con contratto a tempo determinato e altri con contratti di collaborazione, tutti in scadenza il 30 giugno.
Purtroppo, a causa di una serie di normative molto contorte, ai lavoratori precari nessuno ha ancora chiarito quale sarà il proprio futuro tra meno di due mesi. Eppure il lavoro, anche se alle dipendenze di un altro ente, dovrà comunque continuare ad essere svolto.
Appare evidente che la legge puntava al risparmio (che sarà consistente) relativo al costo del Consiglio di Amministrazione, non di certo a creare nuova disoccupazione. Sarebbe paradossale se, mentre tutti gli Enti locali
sono impegnati a cercare di mitigare gli effetti sulle famiglie di questa pesantissima crisi economica, nel passaggio di competenze tra due enti pubblici, alcuni lavoratori a tempo pieno (due dei quali in possesso dei criteri per la stabilizzazione) perdessero il posto.

FP/Cgil, Cisl/FP e la RSU ATO di Modena chiedono quindi all’Amministrazione Provinciale garanzie, nel più breve tempo possibile, su quale sarà il destino di questi lavoratori, nella certezza che nessuno degli occupati a tempo pieno andrà assurdamente ad alimentare la già lunghissima lista dei disoccupati, la più lunga che la nostra provincia abbia mai avuto.