fiom_cgilOltre duecento lavoratori delle concessionarie Mercedes delle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Ferrara (società INTERAUTO SPA, MEB & CAR SPA, DIESIS SRL, NYKORFIN SRL) hanno partecipato oggi a Bologna alla manifestazione promossa da Filcams e Fiom Cgil regionali.

La giornata di lotta ha visto la piena riuscita dello sciopero – le prime otto ore di un pacchetto di 16 ore proclamato nei giorni scorsi – e del presidio davanti alla sede della concessionaria Interauto Spa della famiglia Santi in piazza Trento e Trieste. Da lì è partito il corteo, vivace e combattivo, che ha attraversato il centro storico fino alla sede del Consolato Tedesco (via del Risorgimento). Una delegazione di lavoratori di tutte le province interessate e di sindacalisti Filcams e Fiom è stata ricevuta da un rappresentante del Consolato, al quale è stata consegnata una lettera che riassume la vertenza, unitamente alla richiesta di intercessione presso Mercedes Italia e presso lo stesso Cancelliere Tedesco Merkel affinché la casa madre si renda disponibile ad affrontare la questione. Positiva e cordiale la risposta del rappresentate del Consolato a Bologna. Le organizzazioni sindacali provvederanno ad inviare tutto il dossier anche al Consolato di Milano.

Intanto la vertenza – che riguarda 322 lavoratori delle concessionarie a rischio di chiusura – si avvicina ad alcuni passaggi decisivi, primo fra tutti l’Assemblea straordinaria dei soci prevista per il 3 luglio. Secondo i sindacati, uno spiraglio potrebbe aprirsi se subentrassero nuovi acquirenti interessati a tutte o ad alcune delle concessionarie. C’è inoltre il problema delle retribuzioni di giugno, sulle quali la direzione aziendale non ha offerto certezze.

Nel rivendicare il diritto dei lavoratori al proprio salario, Filcams e Fiom rinnovano all’assessorato attività produttive della Regione la richiesta di un tavolo che intervenga sulla vertenza.

Nei prossimi giorni i sindacati si riservano di utilizzare per altre iniziative il pacchetto di scioperi già proclamato.