lavoro_1Un primo semestre di sofferenza, caratterizzato dalla netta prevalenza dei segni meno. Non lascia spazi all’ottimismo l’ultima indagine appena presentata dall’Osservatorio provinciale di Confesercenti che questa volta punta i riflettori sull’evoluzione del numero degli occupati nel settore del commercio. Il raffronto tra il primo semestre 2008 e 2009 evidenzia un preoccupante meno 6.4 per cento per i contratti di lavoro subordinato e un impietoso meno 16.2 per cento per i lavoratori atipici.

Mille le imprese passate al setaccio da Confesercenti: un campione composto da aziende del piccolo commercio alimentare, pubblici esercizi, minuto extralimentare, servizi di intermediazione, ingrosso e servizi alla persona. In valore assoluto le mille imprese oggetto d’analisi in 12 mesi hanno perso circa mille lavoratori.

La crisi che sta duramente colpendo anche il settore del commercio ha dapprima inciso sui ricavi in progressiva riduzione. Questi ultimi nei primi tre mesi dell’anno avevano evidenziato un calo medio dell’11,6%, calo che si andava ad aggiungere a quello già subito nel corso del 2008 rispetto al 2007 e che allora aveva superato il 10%. Ora a risentirne è anche l’occupazione.

Sul fronte dell’occupazione, a pagare le conseguenze della prolungata situazione di difficoltà sono innanzitutto i contratti a progetto, calati drasticamente in tutti i settori esaminati, con le uniche eccezioni dei servizi alle persone e dell’intermediazione. Meno eclatanti, ma ugualmente pesanti anche i dati relativi ai lavoratori subordinati. In questo caso i contratti a termine si stanno praticamente azzerando e non sono infrequenti i casi in cui l’azienda arriva alla scadenza con notevoli difficoltà.

Rispetto all’evoluzione dell’occupazione, emerge che la crisi si è progressivamente accentuata tanto che sono proprio i mesi di maggio e giugno a registrare i cali più sensibili; anche in questo caso quindi i segnali inducono al pessimismo e indicano un’ulteriore erosione delle risorse dell’impresa, arrivando a mettere a rischio la stessa capacità di stare sul mercato.

Il settore più colpito è quello dei pubblici esercizi. Dopo avere mostrato segni di sostanziale tenuta nei primi tre mesi dell’anno, i pubblici esercizi scontano, dopo solo 90 giorni dalla precedente rilevazione, un drastico calo che arriva al -13,8% per i lavoratori subordinati e al – 14.5%. per i contratti a progetto. Nella graduatoria occupano poi il penultimo posto i piccoli negozi alimentari, -3,3% lavoratori subordinati, – 4.7% contratti a progetto. Da sottolineare poi l’andamento del settore dei servizi alla persona mentre calano di circa un quarto i contratti a progetto, -25,9%, pur con un rallentamento resta positiva le percentuale relativa all’andamento dei lavoratori subordinati con un +18,4%.

“Il dato sull’occupazione evidenzia in modo molto preoccupante le difficoltà delle piccole aziende del commercio e dei servizi che, in mancanza di alternative, sono costrette a ridurre il numero dei collaboratori, coinvolgendo in modo sempre più rilevante anche i lavoratori subordinati. È perciò indispensabile che si rendano operativi gli ammortizzatori sociali in deroga, previsti sia nel Decreto Anticrisi del Governo approvato a inizio anno, sia dall’accordo sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna ad aprile. Solo in questo modo anche importanti comparti dell’economia, oggi esclusi, potranno fruire di questi aiuti di natura straordinaria e arginare, almeno in parte, la deriva in atto” commenta il direttore generale di Confesercenti Modena, Tamara Bertoni.