Donato PivantiIn merito alle dichiarazioni dei segretari Cisl e Uil di Modena sul contratto separato dei metalmeccanici, mi preme avanzare le seguenti riflessioni. Le loro dichiarazioni manifestano una indubbia difficoltà a spiegare ai lavoratori e ai cittadini le ragioni dell’accordo separato. Nel riconfermare la indisponibilità delle loro organizzazioni a sottoporre l’accordo al giudizio dei lavoratori, la Cisl si limita all’auspicio che la Cgil aderisca all’intesa, la Uil invece arriva a porre in discussione lo stesso contratto nazionale e la contrattazione collettiva in generale.

Infatti se i lavoratori aderissero all’infelice idea di comunicare alla propria azienda l’adesione o meno al contratto, si arriverebbe alla fine del ccnl che verrebbe sostituito da tanti contratti individuali con diritti economici e normativi diversi. Proprio perché penso che siamo di fronte – da un lato, ad un auspicio non concretizzabile, dall’altro, ad una voluta provocazione – l’unica strada che resta per salvaguardare l’unità del mondo del lavoro e dell’azione sindacale, è il ricorso al referendum. Ciò vale sia per il contratto dei metalmeccanici che per l’accordo separato sul modello contrattuale del 22 gennaio scorso. Se Cisl e Uil sono così convinte di interpretare la volontà di tutti i lavoratori, non possono sottrarsi alla necessaria verifica democratica, rimettendo alla decisione dei lavoratori le proprie scelte.

Abbiamo due mesi di tempo da qui all’applicazione del contratto separato. C’è dunque un’ampia possibilità di effettuare questo esercizio di vera democrazia sindacale. L’esito di quel referendum, qualunque esso sia, per la Cgil sarà vincolante! Chi si oppone alla consultazione si assume quindi la responsabilità di sottrarsi al confronto con i lavoratori e il rischio di ampliare il conflitto e le lacerazioni.

Responsabilità che riguarda anche le imprese modenesi. Le imprese sono infatti fortemente consapevoli del ruolo che la Fiom e la Cgil esercitano, anche in questa difficile fase di governo della crisi, e giustamente evitano a Modena di operare per produrre divisioni e lacerazioni. Ma con grande incoerenza accettano in sede nazionale la disdetta anticipata e unilaterale del ccnl da parte di Fim e Uilm, rifiutano la proposta di mediazione della Fiom (un contratto ponte di due anni e l’impegno a evitare i licenziamenti) per realizzare un accordo separato che esclude il sindacato più rappresentativo, produce risultati inadeguati sul piano economico e pericolosi per l’autonomia contrattuale (sia nazionale che aziendale).

(Donato Pivanti, segretario Cgil Modena)