marazzi_1Marazzi Group non assumerà alcuna iniziativa unilaterale che possa avere eventuali ricadute occupazionali. Un impegno in tal senso è stato preso dall’azienda durante l’incontro con i sindacati svoltosi il 19 ottobre presso Confindustria Ceramica a Sassuolo.

Il confronto si è basato sulle valutazioni espresse dal coordinamento sindacale Marazzi Group e dopo le iniziative di mobilitazione delle Rsu Marazzi, di Femca-Cisl, Filcem-Cgil, Uilcem-Uil di Modena, Reggio Emilia ed Emilia-Romagna che, lo ricordiamo, hanno chiesto una profonda revisione delle scelte dell’azienda.

«Dopo la presentazione del piano di riorganizzazione e ristrutturazione del gruppo per la parte relativa ai siti produttivi italiani, che prevede la chiusure di Ragno Sassuolo e Iano e tagli di personale per 366 lavoratori, abbiamo chiesto che il confronto si sviluppi in una logica di gruppo e metta al centro il piano industriale, gli investimenti, le innovazioni di prodotto, le politiche commerciali e il presidio dei mercati – afferma la delegazione sindacale – Abbiamo espresso con chiarezza la necessità di proseguire la trattativa sul piano industriale senza soluzioni precostituite da parte dell’azienda e potendo, come sindacato, entrare nel merito delle scelte dell’impresa con nostre valutazioni e proposte sugli investimenti, gli assetti produttivi e le ricadute organizzative. L’azienda ha accettato l’impostazione della trattativa di gruppo e ha iniziato una prima fase di approfondimento delle proprie scelte strategiche, in particolare sui prodotti, il riposizionamento sui mercati e i relativi investimenti».

Secondo i sindacati la direzione Marazzi ha, quindi, confermato la disponibilità a proseguire il confronto sul piano industriale, dichiarando che sono esclusi interventi unilaterali sugli assetti occupazionali e che ogni soluzione in tale senso dovrà essere concordata con i rappresentanti dei lavoratori. La trattativa prosegue dopodomani – venerdì 23 ottobre. Nel frattempo sono confermati i presidi dei lavoratori e le iniziative giudicate utili dal sindacato per mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla vertenza.